mercoledì, ottobre 26, 2005

Francesco Aarhus Miniserie - Parte 2 di 4 : Il Giano Artistico


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 2 di 4 : Il Giano Artistico

74 giorno (Terzo a Aarhus)
20 ottobre 16.14

Il tempo è giunto, cari abitanti delle prossimità equatoriali, per il secondo resoconto dalla giuliva terra danese. Lo student residence di Fabio non è grande come Kringsja (Oh, K, terra di grandi e metafisici viaggi inter building!) ma è composto da soli 5 edifici ed è un po’ fuori città, anche se col bus 11 in venti minuti sei in centro.
Ciò che più mi ha angosciato è il fatto che qui tutto è piatto, niente salite né discese, solo una distesa infinita fino all’orizzonte. Per di più gli edifici sono bassi e non ci sono alberi svettati, quindi l’impressione è quella di essere schiacciati dal cielo.
Il corridoio di Fabio è uno spasso: popolato da danesi simpatici, è teatro di strani eventi. Appena arrivati abbiamo trovato 3 uova che soggionavano sul tappetino d’ingresso di una stanza! Poi c’è un’armadio per le scope e l’aspirapolvere e mi è stato detto che una volta hanno chiuso dentro un ragazzo e un’altra volta l’hanno spostato per bloccare l’uscita di una stanza! La stanza di Fabio è grande e ha angolo cucina e bagno in camera! Anche la vista non è male e la stanza è a 1 minuto a piedi dalla fermata del bus, quindi è perfetta!
Ma qui ci si sposta praticamente solo in bici data la conformazione del territorio e Fab ne ha comprata una di seconda mano!
Martedì (il giorno in cui sono arrivato) non siamo usciti perché io ero stanco e ci simao persi in chiacchiere, siamo solo andati a fare la spesa dove io ho fatto scoperte eccezionali tipo la Nutella o il Primitivo di Manduria ad un prezzo accettabile! Incredibile!
La corona danese è quasi identica a quella norvegese come cambio ma qui le cose sono più economiche.
Mercoledì mattina siamo andati ad un museo all’aperto tipo il Folk Museum di Oslo che è stato interessante, c’erano cose in più rispetto a Oslo e molte cose in meno, diciamo che questo era più concetrato sulla parte ottocentesca, mentre a Oslo si spazia dalla preistoria a oggi. Io e Fabio ci siamo lasciati andare a foto pazze: stimolati dall’episodio della marmellata sul naso, abbiamo cominciato a trovare riferimenti dal Paese delle Meraviglie ovunque e così nel negozio di cappelli abbiamo fatto il Cappellaio Matto, oppure in mezzo agli ingranaggi e orologi nel museo del tempo ci si è sentiti un po’ Leprotti Bisestili…
Per pranzo siamo tornati a casa e abbiamo studiato un po’ perché Fab ha un libraccio di EU Competition Law da 1300 pagine sa studiare e sta a pag 200…
La sera siamo andati all’Aros, il museo di arte moderna di Aarhus, sicuramente la maggiore attrazione della città, che il mercoledì chiude alle 10 di sera (!!!) altro che National Gallery!
Mi è piaciuto molto, soprattutto come architettura, c’erano poi dei dipinti interessanti, tipo uno settecentesco di un funerale in cui c’era un fantasma…ma non lo era davvero credo, forse solo la correzione del pittore che è venuta fuori col tempo…
Poi oggi, giovedì, siamo andati la mattina presto (9.30) insieme a Eva, amica ungherese di Fab, al museo preistorico molto fuori Aarhus. Dopo aver collezionato un’amica di Eva siamo arrivati a questo museo disperso nelle campagne.
La prima parte era sulla preistoria e sul primo medioevo danese ed è stata bella anche se forse era allestito meglio il museo di Oslo, ma c’erano cose interessanti, come un uomo trovato perfettamente conservato in una fossa piena d’acqua in cui era stato messo dopo averlo sgozzato per un sacrificio. Qualcosa di un po’ macabro se pensi che il poveraccio non avrebbe mai immaginato di suscitare tanto interesse più di 2000 anni dopo la morte!
Io mi sono immerso in idee forti: riflessioni su come sarebbe stata la vita e la cultura umana se gli esseri umani avessero accettato fin dal principio la legge naturale per cui tutto muore, anche gli uomini, e i loro corpi, le loro idee e cuori, ritornano ad essere parte della natura. Come sarebbe stato il mondo se l’uomo fin dal principio avesse considerato l’idea di una vita dopo la morte pura follia o non l’avesse considerata proprio? Ma su questo tornerò in altra sede. (Oh, mi sento tanto un professore!)
La seconda parte del museo era sulla cultura vichinga ed è stata meno interessante. Poi però è arrivata la pioggia a funestare la giornata e non abbiamo potuto vedere bene l’Open Air Museum con la parte preistorica simile a quella del Folk di Oslo. Solo una rapida occhiata mentre l’acquazzone diventava esagerato non mi ha convinto troppo, ma la parte migliore ci è stata preclusa dalle intemperie.
Al ritorno volevamo fermarci a mangiare una pizza visto che qui ci sono varie "pizzArie", come dicono loro, che a detta di Fabio non sono così male. Ma da Pizza Hut (la popolare catena americana) c’era una fila impressionante, mentre alla pizzaria vicino acasa avevano tolto i tavoli, quindi ci è toccato tornare a casa a mangiare lu porche! Ecc addu sta lu porche!
Ora siamo di nuovo qui a studiare (si vede come studio io) poi più tardi magari io uscirò a fare un giro mentre il poveraccio drovrà subirsi il libro enorme! U povr figl!
Ora vi saluto che studio che è meglio! Il 10 novembre c’è l’esame! Argh! Ciao!