venerdì, ottobre 28, 2005

Francesco Aarhus Miniserie - Parte 4 di 4 : In viaggio con le cyber-vecchiette


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 4 di 4 : In viaggio con le cyber-vecchiette

77 giorno (Sesto e ultimo a Aarhus)
23 ottobre 14.22

Cari onnivori mediterranei,
Ormai il mio tempo in Danimarca sgocciola via. Fra meno di 4 ore l’aereo mi porterà più a nord, lì dove solo gli orsi polari osano (o quasi). Non vi nascondo la mia tristezza anche se credo che il tempo passato qui sia stato giusto e bello e io ho vissuto questa escursione danese nel migliore dei modi.
Fabio sono due giorni che è in clima pre-derby: questa sera nella nostra trafficosa capitale ci sarà ancora una volta lo scontro tra la lupa e l’aquila che non vede l’ora di ghermirla tra i suoi artigli e lasciarla sul campo in una pozza di sangue rosso e di bile gialla…Fabio mi ha indottrinato bene con canzoncine subliminari e filmati di gol famosi e ora sto quasi per cominciare a cantare "Non mollare mai"…
Ma l’idillio calcistico è stato inficiato dall’invito a cena di una ungherese che lascia il mio ospite completamente spiazzato, precludendogli la visione dell’epico derby. Povero Fab. Povera Lazio.
Poco fa è esplosa la pentola a pressione, riversando un fiume di minestrone ovunque. Fabio è impazzito gridando che senza la sua pentola era perduto, per fortuna sono intervenuto io el’ho più o meno aggiustata. Ora sono sicuro che il minestrone sarà il più buono che io abbia mai assaggiato! Fabio, ecco il tuo segreto in cucina: l’esplosione!
Comunque oggi, sonnacchiosi ma alacri, ci siamo destati e siamo andati a vedere l’università. E’ molto diversa da Blindern: meno moderna e più "familiare", meglio integrata nel panorama danese e contornata da parchi con un bel laghetto. Abbiamo passeggiato lungo i vialetti pieni di foglie autunnali mosse dal vento, chiacchierando della LUISS e delle allegre (mica tanto) avventire dei professori schizzati di diritto. Siamo poi arrivati in un bizzarro parchetto con sculture lignee tutte immancabilmente senza titolo.
Poi per concludere in bellezza siamo andati al museo zoologico che stava lì vicino e abbiamo visto i soliti animali impagliati ma anche bestioline vive, come dei ragni e degli insetti e un coso pieno di api! Mamma mia!
Dopo un’oretta passata lì siamo andati a prendere il bus e siamo tornati a casa sotto un cielo oggi veramente splendido. Ora stiamo per gustare il rinomato minestrone esploso, e poi l’autobus mi riporterà in centro a prendere il Flybus e poi dritto verso Oslo, Building 18. Speriamo che Graziana e Laura mi facciano trovare la cena come promesso! Ora vi lascio, tanta fame! A dopo!

Ore 16.45

Il tempo è umanopatico. Altra conferma. Sono appena salito sul Flybus per l’aereoporto e lo splendido cielo danese ha lasciato cadere gocce tristi…Fabio si allontana sotto la pioggia…L’autista chiude la porta e autobus comincia a muoversi…ciao Aarhus…

Ore 17.58

Ma allora è un vizio! Sto aspettando davanti al gate 4 del microscopico aereoporto di Aarhus per fare l’imbarco ma ecco la simpatica voce che annuncia un ritardo di 20 minuti dovuto a non ho capito cosa…uffa…
La cosa divertente è che l’autista del Flybus era lo stesso dell’andata! Lo so che sull’aereo mi ritrovo Maria Junior! Speriamo mi offra tante cose buone come l’altra volta anche se ho appena divorato un buonissimo Twix White…
Comunque questa volta pare che non ci siano solo piccoli prof, anzi c’è gente normale…Magari vanno a Aalborg (l’aereoporto dove il mini aereo fa scalo). Tutto ciò significa che il sole tramonterà e anche questa volta…niente foto! Uffa! Sì, sì, lo so che sono un maniaco e che ho fatto centinaia di foto a Aarhus, ma che ci posso fare? Eh? EH? Ok, basta, la tensione di salire di nuovo sul trabiccolo microscopico si fa sentire…meglio fare un giro…

Ore 20.09

Sono sul Flytoget diretto alla stazione centrale di Oslo. Il viaggio è stato strano: prima di tutto niente Maria Junior, ma una certa Karina non ricordo cosa. Poi l’aereo, pieno di vecchiette stavolta, volando vibrava molto tanto che mi dava fastidio toccare la parete. Queste vibrazioni avevano due conseguenze principali: primo, il mio finestrino si abbassava piano piano precludendomi la vista del buio cielo; secondo, le voci attraverso le vibrazioni diventavano metalliche, dando così l’impressione di trovarsi su un volo di cyber-vecchiette.
Per di più io ero seduto a destra dell’aereo e a sinistra c’era un meraviglioso tramonto sulle nuvole, uno spettacolo imperdibile che io ho perso a causa del mio vicino che teneva aperto questo giornale immenso in danese. Ma la sorpresa è gradita: una gustosa cena consistente in aranciata, panino al salame, insalata rossa e non so cosa che era buonissimo, cioccolato ai cornflakes, gelato al caramello (un po’ troppo dolce, peccato) e poi per chi voleva Whisky, Cognac e quant’altro! Mamma mia!
Il comandante ad un certo punto annuncia che a Oslo fa freddo e c’è un po’ di neve…Neve? NEVE? Io sono sconvolto, no, non ci credo, avevano detto che la prima neve ci sarebbe stata a gennaio! Così mentre il mio compagno di viaggio mangia il secondo panino e ci prova con la hostess, io mi immergo nella lettura di Terry Brooks.
Ma arrivati a Oslo, questa volta senza scalo a Aalborg, ecco la sorpresa. C’è davvero! La neve! Non è molta, ma imbianca i prati quel tanto per rendermi felice. La neve, che bello! Mentre prendo il bagaglio sono eccitatissimo, già penso alle passeggiate sul lago ghiacciato e nel Vigelandpark sommerso di bianca coltre! Attraverso rapido l’aereoporto, perdo il treno per un soffio e aspetto il successivo. Questo mi dà modo di vedere i binari imbiancati di neve…wow…ora sì che comincia il freddo…