giovedì, dicembre 15, 2005

Francesco Osloan Network #30


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

130 giorno
15 dicembre ore 23.37

Si legge negli occhi. Un doppio spirito sembra animare i bagliori di coloro che passeggiano nei viali di Kringsja: la gioia di tornare a casa e il dolore dell’abbandono. Dolce e amara questa partenza, più di ogni altra…
Ormai mancano dieci giorni a Natale e due settimane all’abbandono della Norvegia. Ho deciso di sfruttare questi giorni al meglio che posso, cercando di salutare tutti i miei amici e tutti i luoghi a cui sono affezionato.
L’altro ieri, il 13, è stata una giornata decisamente particolare: dopo aver finalmente finito il primo capitolo di Relazioni Internazionali sono andato in centro con Fred e Marcin (un ragazzo polacco) a pattinare sul ghiaccio. Io, assoluto profano di questa arte arcana, mi sono accostato al banco dove si affittano i pattini con riluttanza e, dopo aver indossato, pur con minime difficoltà, i diabolici arnesi, mi sono avviato barcollando verso il campo.
Trattavasi dell’ameno laghetto di Stortinget trasformato per il Light Festival. Appena ho messo piede del campo mi sono accorto che era molto molto più difficile di quanti mi aspettassi: non avevo un minimo di controllo e equilibrio! E io che per confortarmi mi ero autoconvinto di avere una dota naturale nascosta! Dopo pochi istanti la prima rovinosa caduta. Attaccato al muretto ho proceduto con riluttanza verso il centro della pista dove Marcin si lanciava in clamorose esibizioni e Fred lo seguiva con discrezione.
Lì è cominciato lo spettacolo. Fred e Marcin hanno cercato di insegnarmi e in effetti sono stati dei bravi maestri, perché dopo un po’ sono riuscito a staccarmi dando la manina a Fred. Poi ho dato l’altra a Marcin e, come con il papà e la mamma da piccoli, ho pattinato per tre secondi prima di cadere e portare Fred con me! Ih ih! Poi sono riuscito ad andare da solo, ma non riuscivo a fermarmi e sono andato a sbattere al muretto con una violenza inaudita!
Allora Fred mi ha detto che per rallentare devi mettere i piedi paralleli: lui ha cominciato a dirmi push push parallel, push push parallel, e io così andavo un po’ meglio, push push parallel, push push parallel, parallel, PARALL…BOOOOOM. La caduta mostruosa: ho sbattuto la testa, la mano mi si è storta facendomi un male cane e ho continuato a scivolare per mezza pista con audaci norvegesi che passavano intorno a me. La morte con gli occhi.
Insomma dopo 15 cadute abbiamo deciso che era abbastanza e siamo tornati a casa. Io intanto dopo due giorni ho ancora dolori in tutto il corpo…
La sera Marcin ci ha invitati ad una festa polacca che è stata davvero spassosa all’inizio mentre un po’ più fiacca alla fine, è stato divertente sentire canzoni polacche cantate (urlate): i polacchi sono simpaticissimi! E poi certo che ora ho capito il detto "bere come un polacco"…Ih ih!
La festa era a Sogn, lo studentato rivale di Kringsja, era la prima volta che andavo in territorio nemico! Siamo tornati a piedi perché è a soli 20 minuti da Kringsja!
Ieri, invece, Mara (una ragazza di Treviso) ci ha invitati a una festa a casa sua in cui ognuno doveva portare qualcosa. Io e Gra abbiamo cominciato a pensare ad una soluzione buona, rapida e italiana e alla fine ci siamo lanciati nell’impresa di fare una crostata. L’Odissea! La festa era alle nove, io e gra ci siamo incontrati verso le sette per andare da Kiwi a comprare il necessario, il problema è stato trovare gli ingredienti! La farina ok, lo succhero pure…il burro…c’era solo burro salato norvegese! Alla fine abbiamo acchiappato la margarina, poi la marmellata, il limone…Siamo tornati a casa ed è cominciata la ricerca della teglia, poi della carta stagnola, poi di qualcosa per misurare la farina. Dopo un’ora di ricerche la preparazione è cominciata.
Abbiamo dato spettacolo cominciando ad impastare sul tavolo della cucina dove un ragazzo di non mi ricordo quale paese asiatico stava mangiando degli spaghetti cotti e sciaquati sotto l’acqua (!!!) conditi con un intruglio strano…
Ad un certo punto dovevamo fare le striscioline per il reticolo sulla marmellata. Io ho sempre visto mia nonna tagliarle con la ruota, per questo ho chiesto a Gra come le avremmo fatte e lei mi ha risposto: "Con la tecnica dei colombini in ceramica". E’stato troppo, sono svenuto…Alla fine erano dei semplici rotolini di pasta. Mentre eravamo intenti nella difficile operazione Frederic salta nella cucina dalle finestra (!!!)…che spavento!
Dopo 40 minuti la crostata era pronta e sembrava ok…Siamo usciti anche insieme a Katiuscia, la coinquilina di Gra che aveva preparato del cuscus e siamo andati da Mara.
Mentre preparavamo la crostata Katiuscia stava facendo il cuscus e Graziana continuava a dire: "Ma la nostra è fatta con amore!" La tipica donna siciliana!
Alla festa c’era molta gente e tutti avevano preparato delle insalate di strane cose…il nostro sembrava l’unico dolce! Wow!
Mi sono servito un piatto di quelle cose: una insalata di patate con una strana crema, il cuscus, una insalata di lattuga e mela, una specie di spezzatino indiano piccante, una salsina alla panna acida e cetrioli, un tramezzino al tonno…
L’unico problema è che tutta quella roba era piena di cipolle e dato che io non le digerisco ora sono in preda a quello che ho chiamato "effetto cipolla", ovvero il mio stomaco grida pietà e mi senti come immerso in un mare di cipolle che si fanno sempre più vicine…no no NOOOOOo
Comunque poi è venuto il momento della crostata e l’abbiamo assaggiata facendo gli scongiuri. Non ci crederete: era buonissima! Davvero perfetta! E’ andata a ruba! Incredibile! Evviva!
Ho bevuto un po’ di vino rosso francese che era quantomeno bevibile, me lo sono versato un po’ addosso mentre Graziana mi riprendeva con la fotocamera digitale…Vergogna…
Poi una ragazza ha cacciato dello spumante Martini, ma dopo esserselo servito e offerto a qualcun altro l’ha nascosto in un mobiletto! Che squallore! Fred voleva assaggiarlo quindi mi ha chiesto che fine avesse fatto, io gli ho detto che era sparito...e lui: "E’ finito?" "No, no, è proprio sparito…". Salvo poi ricomparire più in là, allora visto che la ragazza l’aveva lasciato sul tavolo Fred ci si è tuffato, ma quando ha afferrato la bottiglia e ha cominciato a servirsi la ragazza ha fatto una faccia terrificante, tra il disgusto e l’orrore tanto che Fred si è dovuto scusare…Mamma mia…
Comunque a quel punto sono comparsi dei cantuccini con le mandorle meravigliosi e io e Gra eravamo sicuri fosserio comprati, invece li aveva fatti una ragazza tedesca! Erano buonissimi!
Gra si è arrabbiata perché si è ricordata una favola chiamata: "La sfida all’ultimo tortino", in cui c’è una gara di pasticcieri e vince il più piccolino che era rimasto imprigionato nel tortino creando un tortino parlante…Beh la sfida si ripeteva, i cantuccini non potevano essere più buoni della nostra crostata!
Insomma è stata una festa carina. Ora i progetti per il futuro sono di fare il bis domani ma da noi! Prima una cenetta a base di pasta per pochi intimi, poi una mega festa per salutare tutti! E ovviamente un’altra crostata!
La sfida all’ultimo tortino continua!