lunedì, novembre 14, 2005

Francesco Osloan Network #24


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

99 giorno
14 novembre 12.35

99 giorni…99! Cavolo quanto sta passando in fretta questo Erasmus…Per fortuna che c’è questo diario a ricordarmi del passare del tempo e delle stagioni, altrimenti mi sembrerebbe ieri che ho vissuto la drammatica avventura su e giù per Oslo, che ho conosciuto tutte le persone di Kringsja, che ho guardato il fiordo per la prima volta…
E ancora le sorprese non finiscono, le cose cambiano, mutano forma in modi imprevisti e segreti si rivelano come nel più classico gioco delle scatole cinesi, non so ancora cosa aspettarmi dal futuro…
Risparmio le ultime riflessioni per il prossimo blog, per ora vi lascio con l’ultimo atto del racconto e poi con una novità…

Andata e Ritorno, un racconto italo-norvegese di Francesco Amorosino

Preludio all’Atto Terzo

Nuovi occhi sul mondo si proiettano, quando nella pungente serata norvegese il treno solca acqua e terra. Dove c’erano picci d’emozione, ora in una rilassante pianura il ragazzo giace, mentre il sonno a tratti lo lancia oltre i colori cangianti, dove battiti d’ali fremono nascosti. E la casa lontana, gli amici, i sapori, gli adori, tutto si mischia in un vortice confuso…
Poi nella stazione deserta, un baratro si apre nella pianura e il viaggio nella notte mostra frammenti dimenticati e nuove prospettive, fino all’arrivo e alle tenebre. E poi…poi sensazioni familiari e sorprese…perché anche quando noi non ci siamo il mondo continua ad andare avanti…

Atto Terzo In cui l’eroe ritorna tra i fiordi e combatte una battaglia d’inchiostro preparandosi ad un nuovo viaggio.

La stazione di Oslo è vuota mentre con la mia nuova megavaligia bellissima e comodissima mi avvio a prendere il taxi. E così sfreccio nella notte sul veloce taxi con un’autista che mi chiede di dove sono e poi in italiano: "Comme te chiami?"…io distrutto con gli occhi che mi si chiudono faccio appena in tempo a vedere la statua dell’alce che ho visto due mesi prima e che ho ricercato disperatamente prima che il pilota di formula uno non mi conduca in per strade sconosciute fino a che quasi a sorpresa arrivo a Kringsja. Mentre scendo mi dice: "Thank you Frotella!" E io capisco "Thank you for Tella" E mi chiedo chi sia questa Tella…
Entro in camera stanco e semiaddormentato…mi butto sul letto quasi vestito…
Il giorno dopo mi tocca studiare perché il 10 c’era l’esame! Il nove stessa storia con io e Laura svegli fino a tardi cercando di capire di che cosa parlasse quell’esame…
Il 10 finalmente il grande giorno! Io, Fred e Laura siamo andati pronti e scalpitanti a Blindern per affrontare la prima sfida! Ed eccoci al secondo piano dell’edificio di scienze sociali, in una stanza lunghissima open space, più simile ad un grosso corridoio, dove su banchetti di legno con scaffali e lucetta e cassetti (una meraviglia) ci hanno dato i nostri fogli dove avremmo dovuto scrivere il nostro saggio. Due temi: uno sulla nazionalità in due istituzioni europee a scelta, e uno sulla Europeanization degli stati nazionali. Io ho fatto il primo, parlando della Commissione e del Parlamento Europeo. Tre ore. Dopo due ore avevo scritto quattro pagine e non sapevo più cosa aggiungere. Dopo due ore e mezza ne avevo scritta un’altra a fantasia con un ma sì volemose bene finale quasi stucchevole. Mancava mezzora ma non ce la facevo più. Dopo aver disegnato Paperino sul foglio della brutta ho capito che era tempo di consegnare. Comincio a strappare al prima pagina (si scriveva su un foglio con altri due fogli sotto dove compariva lo scritto, perché erano due per la correzione e uno per noi). Laura sente e comincia a strappare pure lei. Mentre consegno lei mi raggiunge: "Ma mi stavi aspettando o ti ho messo fretta?" le chiedo. La seconda. Maledetta. Mi dice che tanto aveva finito, vabbè.
Scendiamo le scale per il primo piano (ricordatevi che in Norvegia non esiste il piano terra) ridendo come due pazzi per l’esame assurdo che abbiamo fatto…lei comincia a raccontarmi tutto quello che ha scritto e rido come un pazzo vedendo che anche lei ha messo un bel volemose bene finale. Aspettiamo Frederic, che invece è più discreto su suo esame, poi torniamo a Kringsja dove assaporiamo la libertà.
Il giorno dopo andiamo a consegnare la tesina sempre per questo esame e lì comincia l’Odissea. La mattina Laura mi dice su MSN che non trova la Student Card. COME NO? Comincio a gridare io, ma le ricerche sono vane. Andiamo a Blindern in ritardo sperando che non facciano storie. Saliamo in sala informatica per stampare, ma per una misteriosa ragione non ci riusciamo. Ci dicono che noi abbiamo 150 pagine gratis per semestre, le altre dobbiamo comprarle. E vabbè, le compriamo, dico io, ma lui dice che bisogna fare una registrazione su internet con la Visa. Ma io non l’ho! Allora mi dicono di andare in banca far fare un giro, poi un non so cosa, tornare…OH! Ma io devo solo stampare la tesina da consegnare all’esame!!! Il tizio dice di non poterci aiutare. E qui la Norvegia comincia a crollare…
Per fortuna c’è Fred, la nostra banca vivente, che ci fa usare le sue copie…meno male!
Dopo aver stampato la tesina andiamo a chiedere se hanno avessero trovato la Student ID di Laura e lì incontriamo Stefania, una dei 5 di scienze politiche della Luiss. Anche lei ha fatto l’esame ieri e io le chiedo con la massima gentilezze: "Oh ciao! Come stai? Come è andato l’esame?" E Lei: "Bene, devo chiedere informazioni." E non ci ha più rivolto la parola. Ci sono rimasto malissimo! Certo non ci ha minimamente calcolati per tutto l’Erasmus, perché avrebbe dovuto farlo ora! Un comportamento davvero vergognoso.
Io penso che sia sbagliato fare un gruppo solo italiano, come fanno la maggior parte degli Erasmus, ma è anche sbagliato l’opposto! Vabbè…
Alla fine convinco Laura a fare un giro in centro perché volevo passare in fumetteria. KJG non era vuota come ce la aspettavamo, ma meno viva di quando era estate, c’erano anche dei lavori in corso vicino alla Domkirke (la cattedrale). Siamo andati in fumetteria, ma i fumetti usati Marvel erano spariti! ARGH! Allora siamo andati alla seconda fumetteria, ma anche lì gli scaffali erano tutti spostati! Sconvolti e delusi, con la pioggia che si affacciava, ci siamo avviati verso la fermata della T-Bane di Nationalteatreet, ma l’orrore ci ha riempiti a vedere la nostra fontana preferita sotituita! Io ho cominciato a gridare: "Ma che è successo a Oslo?".
Così siamo tornati a casa tristi.
Il giorno dopo per fortuna la sera siamo usciti con Andrew, il brasiliano pazzesco, e dei suoi amici e ci siamo divertiti tantissimo, è stata una serata particolare in cui ho scoperto tante cose e intrattenuto una conversazione teosofica con Andrew. Graziana ha pure ricevuto una proposta matrimoniale!
Il giorno dopo stavo raccontando a Laura della profonda religiosità di Andrew e del suo credere che dio ha un piano per ognuno di noi, sono rimasto molto sorpreso perché Andrew si è rivelato una persona molto più profonda di quanto mai credessi e davvero crede molto fortemente, quasi in modo ingenuo e commovente. Io invece ormai ho perso tutta la poca fede che mi era rimasta. Sapete, credo di aver smesso di credere quando avevo sette anni e a scuola la maestra ci disse di disegnare dio. Io credevo che dio fosse una cosa così grande che nessun uomo potesse mai conoscerlo, così non volevo disegnare nulla, ma la maestra insisteva e così io ho copiato il disegno di un mio amico. Ho fatto un dio blu fatto di nuvole e acqua. Ma io non credevo che dio fosse così. Da allora ho cominciato a capire che la religione è una finzione comoda in cui gli uomini si cullano.
Ora non voglio infastidirvi con questi discorsi, mi basta dirvi che stavo discutendo di queste cose con Laura quando hanno bussato alla porta. Era una donna che dopo avermi chiesto se nella mia stanza vivesse una certa Zara mi ha chiesto: "Tu pensi che ci sia una soluzione ai problemi del mondo?" e io: "Sinceramente no ("ma proviamo a cancellare la religione e vediamo se succede qualcosa" ho pensato)" e lei: "Ma è nelle mani del creatore". E lì a me mi veniva da ridere, ma mi sono contenuto e le ho risposto che io non ci credevo e che non perdesse tempo a convincermi.
Se fossi stato uno che crede questa sarebbe stata una prova che dio ha un piano per ognuno di noi…peccato che io glielo faccia naufragare ogni volta…
Comunque cambiando discorso, l’avrò già detto mille volte, ma lo ripeto perché mi dispiace: Are se n’è andato e al posto suo c’è una ragazza antipatica che praticamente non ha rivolto la parola a nessuno perché se ne sta sempre fuori con due amici. Vabbè.
Quello che ho capito in questi giorni è che il mondo si muove, le cose cambiano, anche quando noi non ci siamo, anzi ancora di più. E che se si sceglie un cammino si perde per forza qualcosa, a volta molto importante. Io ho perso delle cose venendo qui in Erasmus, ma credo di averne guadagnare molte di più e meravigliose. Non tornerei indietro…

Sipario.
Applausi.

Il sipario si riapre.

Così arriviamo ad oggi, il giorno dei grandi preparativi, perché stasera si parte! Ebbene sì, è venuto il momento di un’altra gita! Questa volta il piatto è ricco: la portata principale è Bergen, città più bella della Norvegia, patrimonio mondiale dell’Unesco (e così ne depenno uno dalla lista perché voglio vederli tutti!), ex capitale. E’ probabile che troveremo la neve! Anche perché Bergen è una delle città più piovose d’Europa (250 giorni di pioggia all’anno!). Poi al piatto si aggiunge come contorno Flaam, deliziosa cittadina incastonata nel fiordo che si dica abbia la ferrovia più bella del mondo! Infine, ciliegina sulla torta, se il tempo è bello andremo alla Preikestolen, il miglior punto d’osservazione dei fiordi di tutta la Norvegia! WOW!
Ah dimenticavo, andiamo io, Graziana, Laura e Frederic. I magnifici quattro. Ci divertiremo moltissimo, ne sono sicuro! Per questo credo che sia arrivato il momento di salutarvi di nuovo, perché torniamo domenica sera. Preparatevi a foto spettacolari, meravigliosi racconti di viaggi mozzafiato. Io non vedo l’ora, e voi?

Sipario.
Applausi.

Si esce dal teatro…si va a prendere un gelato alla Palma…poi a casa a sognare...