sabato, dicembre 17, 2005

Francesco Osloan Network #31


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo
132 giorno
17 dicembre ore 21.51


Da dove cominciare. Ci sono momenti in cui mancano le parole. Ci si trova a dover pensare, a scontrarsi con la realtà, a fare i conti e a tirare le somme e ci si trova davanti a un’invasione di pensieri e di emozioni così forti da paralizzare il corpo.
Io non ci posso credere. Non voglio. Non li vedrò più. O almeno non subito.
Dopo cinque mesi passati insieme ogni giorno, dopo che ormai sappiamo ogni cosa l’uno dell’altro è arrivato il momento di salutare Fred. Ho conosciuto tante persone speciali qui, che mi hanno fatto sentire speciale a mia volta; con loro ho condiviso emozioni e esperienze e siamo cresciuti insieme. Abbandonarli è stato difficile, ma mai quanto salutare Fred. In lui ho trovato un vero amico, mi ha fatto rivalutare i francesi e davvero ci siamo sostenuti a vicenda. Lo rivedrò presto perché appena avrò un momento libero farò un salto a Parigi.
Mi dispiacerà lasciare Marcin e i polacchi simpaticissimi, Mara e Andrew, i ragazzi di scherma, gli amici di Media, i miei coinquilini, finanche la famosa commessa del supermercato che ogni volta ci chiedeva: "Pose?" (busta?).
Ieri sera per salutare tutti io, Gra e Fred abbiamo organizzato una festa da Graziana. Essendo italiani abbiamo pianificato il tutto con molta attenzione, ogni dettaglio doveva essere al posto giusto! Abbiamo comprato delle pizze congelate, tra cui la famosa pizza Casa di Mama che per me è Fred è diventata un mito, poi patatine e cose da bere, ma soprattutto io e Graziana abbiamo cucinato altre due crostate!
Per coronare il tutto Gra mi ha chiesto di disegnare dei bigliettini d’auguri per Natale su cui scrivere i nostri indirizzi a tutti. Io mi sono lanciato nella titanica impresa con entusiasmo creando alle fine una ventina di bigliettini di cui vedrete esempio nelle foto. Ma mentre la prima crostata era appena stata sfornata con successo e io finivo di sgommare la prima trance di bigliettini ecco che squilla l’allarme antincendio! Mamma mia! La porta della cucina si sigilla automaticamente, dopo averla aperta Graziana nasconde la torta in camera per metterla al sicuro da pompieri predatori e poi fuggiamo fuori dove già tutti i norvegesi si erano rifugiati sul ghiaccio. Approfitto della pausa per andare a casa a cambiarmi e quando ritorniamo l’allarme è rientrato.
Dopo varie peripezie le due torte sono pronte (anche Fred ha aiutato a fare i colombini!). Mentre finisco gli ultimi bigliettini arrivano i primi ospiti. Dopo la prima pizza sfornata e varie bevute, quando finalemente Andrew e Mara passano a salutarci (avevano l’aereo stamattina prestissimo) arriva il momento clou della festa: il brindisi che ho scritto per l’occasione sotto suggerimento di Laura. Eccolo:

The Oslo Toast

To the friends that are near,
And to the ones that are far,
To each person that helped us,
To each smile that was given,
The Erasmus or other things
Have made our paths cross
to share emotions, experiences and life,
And here we are, banded in one
Behind the cultures and the history,
We are friends and that’s what matters
In this city of fiords and snow,
Where the sun shine above our loved lake,
We discovered again that the world
Is getting smaller and that’s not only bad:
Our life is changed and we can’t come back,
What we learned here will be our forever.
For this thank you Norway,
our second homeland,
And thank you Norwegians
for what you gave us;
Thanks to all the people we met
Because we were always friend for them;
Thanks to all of you that are here
And made me fell at home.
I drink this toast to you, to Laura,
and to all the other friends.
Cheers.

Il brindisi di Oslo

A tutti gli amici vicini
E a quelli che sono lontani,
A ogni persona che ci ha aiutato,
A ogni sorriso che è stato donato,
L’Erasmus o altri eventi
Hanno fatto incrociare i nostri sentieri
Per scambiare emozioni, esperienze e vita,
E noi siamo qui, uniti in uno,
Oltre le culture e la storia,
Noi siamo amici: questo è ciò che conta.
In questa città di fiordi e neve,
Dove il sole luccica sul nostro amato lago,
Abbiamo scoperto ancora che il mondo
Sta diventando più piccolo e ciò non è solo male
La nostra vita è cambiata e non si torna indietro,
Ciò che abbiamo imparato sarà nostro per sempre.
Per questo grazie Norvegia,
Nostra seconda patria,
E grazie norvegesi,
Per quello che ci avete donato;
Grazie a tutte le persone che abbiano incontrato,
Perché ci hanno sempre trattato da amici,
Grazie a tutti coloro che sono qui
E che mi hanno fatto sentire a casa.
Io brindo a voi, a Laura
E a tutti gli altri amici.
Alla salute!

E’ stato un momento molto bello, commovente. Mi sono sentito felice e tristissimo allo stesso tempo. La festa è continuata con tanti piccoli siparietti comici dovuti al fatto che Fred era ubriaco e si è dato alla pazza gioia, io e Gra abbiamo fatto dei video allucinanti, anche se alla fine quello che sembrava più ubriaco ero io, anche se avevo bevuto solo mezzo bicchiere di vino, ma ero troppo esaltato ieri sera: era l’ultima festa!
Alla fine la serata è finita verso le 4 quando ero troppo stanco per continuare a sentire i discorsi di Fred, Marcin e Marc, ultimi superstiti della festa. Sono tornato a casa stanchissimo.
Oggi tragedia parte seconda: partenza di Graziana.
Tra valigia che non si chiudeva, ultime cose da sistemare, Internet fuori uso, è stata una vera Odissea. Alla fine siamo arrivati sani e salvi all’hotel dove Gra alloggerà stanotte, perché domani mattina il suo volo è presto e la prima metro troppo tardi. Arriviamo al Byporten Scandic Hotel che è dentro la stazione centrale. Ci danno una tessera magnetica come chiave, bisogna inserirla nell’ascensore per salire. Dopo esserci fatti aiutare riusciamo ad arrivare al terzo piano, entriamo in camera e…è enorme! Wow! Letto gigante, bagno immenso, vista spettacolare…Unico problema: è al buio, l’unica luce è quella della televisione dove c’è scritto benvenuti e altre cose più vari comandi per scoprire le meraviglie della stanza…Alla fine troviamo dove infilare la tessera e si accendono migliaia di luci…wow…
Andiamo a fare un giro a Oslo City per comprare le ultime cose, poi passeggiata per KJG. Arrivati a Nationalteatreet io e Gra stiamo per salutarci, ma in quel metre mi squilla il cellulare: è Laura! Ci dice che le manchiamo, che ha pianto tanto, che non vede l’ora che torniamo. La tragedia. Dopo aver tranquillizzato Laura arriva il momento temuto: saluto Graziana e le do appuntamento a Roma, poi prendo la metro per tornare a Kringsja…
Ora finisco questa pagina di diario e poi preparo la valigia. Già, la valigia, perché domani mi aspetta il secondo dei dialoghi scandinavi: vado a Uppsala da Valerio. Sono 8 ore di viaggio in autobus…sarà la mia penultima avventura.
Oggi finisce la prima parte dei saluti a Oslo: i saluti alle persone, anche se alcuni li saluterò più in là nel mio cuore li ho già salutati tutti. Poi in questi quattro giorni a Uppsala si consumerà la seconda parte dei saluti: quella ai viaggi. Poi dal 22 al 29 la terza e ultima parte: l’arrivederci alla città.
Ora devo proprio andare, ho sonno e devo ancora preparare la valigia, buonanotte a tutti… buonanotte Oslo… buonanotte Kringsja… buonanotte amici lontani…