mercoledì, dicembre 28, 2005

Francesco Osloan Network #32


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

143 giorno
28 dicembre ore 19.46

Poco più di dodici ore e poi è finita. 144 giorni di Erasmus. 144 giorni passati tra Norvegia, Danimarca e Svezia (più una settimana in Italia). 144 giorni pieni di avventure, come questo diario sta a dimostrare. Musiche e poesie, foto e disegni e parole, tante parole per esprimere quella che è stata più di una semplice esperienza, più di un semestre di studio all’estero. E’ stata una nuova vita, per certi versi, e un ritrovare se stessi in un nuovo mondo, ampliare lo sguardo oltre l’orizzonte, sentire un vento nuovo.
La cosa divertente, e triste da un altro punto di vista, è che nonostante tutto non sento ancora che sto partendo: la mia camera è quasi del tutto vuota, eppure questi luoghi sono talmente familiari per me che mi sembra assurdo e paradossale doverli abbandonare. Ci sono ancora talmente tante cose da fare, da vedere…
Ormai non è più rimasto il tempo per questi discorsi, ormai devo solo andare. Sono le otto e fra un quarto d’ora devo prendere la metro per andare dai miei genitori in albergo. Domani mattina si parte presto: le prime luci dell’alba bagneranno le ali dell’aereo che mi porterà a Roma e poi in macchina fino a Rionero. Casa, dopo cinque mesi. Sarà strano tornare…stranissimo…
Appena tornerò finalmente aggiornerò la parte della Svezia e vi racconterò ciò che è accaduto in questa ultima folle settimana a Oslo. Ora davvero non mi resta che salutarvi, non c’è più tempo per le parole, è davvero tempo di andare. A presto.

martedì, dicembre 27, 2005

Versi

121 post! Visto che in questi giorni non riesco a trovare il tempo per scrivere il diario e aggiornare il blog, vi lascio con una poesia. A presto!

Versi

Vorrei vedere il vero volto
dei viali velati da venti varianti,
che vivaci vengono da valichi vanitosi
e volgono verso vibranti vette,
voraci viaggiano per vaste valli
e vincono voragini dove vane voci
vogliono vivere vite vere,
vanno via nel vuoto,
e tra visioni di violini di vapore,
vedono valenti verità
nel vecchio vate vino.

sabato, dicembre 24, 2005

Uppsala Photo Collection




































La Cattedrale di Uppsala (sopra). La Cattedrale di Uppsala (sotto). Stella di Natale nella Cattedrale. Rosone laterale della Cattedrale. Bicicletta innevata vicino il Castello. Giardini del Castello e Orto Botanico. Cannoni del Castello, sullo sfondo la Cattedrale. Il rosa Castello di Uppsala. L'università di Uppsala. Riflesso di un palazzo nel fiume ghiacciato.

giovedì, dicembre 22, 2005

Trilogia Svedese - Prologo


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Miniserie
Trilogia Svedese
Prologo

137 giorno
22 dicembre ore 12.29


Il cielo norvegese mi regala un magnifico azzurro in questo primo giorno dell’ultima settima a Oslo. La valigia è già piena di roba e il caos serpeggia in armadi e cassetti. Ma alla tristezza della settimana scorsa oggi si è sostituita una certa euforia, perché in questo momento la mia famiglia è in volo verso Oslo. Sono felicissimo, non vedo l’ora di passeggiare insieme al Vigeland Park, di guardare Oslo dall’Holmenkollen, di mostrargli le navi vichinghe…
Ma prima di raccontarvi le avveture familiari a Oslo, terza parte dei saluti e ultima della prima serie di questo blog, devo illustrarvi ciò che è accaduto nei quattro giorni (tre in verità) in Svezia e comincio dalla fine, ovvero da ieri sera.
Sono arrivato a Kringsja distrutto dopo un lungo, lungo viaggio. Ieri era il mio compleanno, 21 anni, e passarlo solo mi ha un po’ intristito, per fortuna tutti i miei amici erano là con me a tenermi compagnia con i loro messaggi!
Dopo essere stramazzato in camera mia, ho acceso il computer per vedere le novità, ma ho subito sentito del movimento davanti la mia finestra. Sul momento non ci ho fatto caso: mi sembrava la voce di Abram. Poi dopo un quarto d’ora mi sono affacciato e ho visto un ragazzo di colore in bilico su una scala tenuta da altri due ragazzi. Gli ho chiesto cosa stesse succedendo e loro mi hanno detto che uno aveva dimenticato le chiavi dentro e stavano cercando di rientrare dalla finestra…assurdo…stamattina c’è ancora la scaletta sotto la mia finestra…
Comunque ormai manca poco, fra qualche minuto andrò a prendere il materasso per Gabriele, mio fratello, e poi via, verso l’aereoporto…non vedo l’ora…wow…


sabato, dicembre 17, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #47 e 47bis



Alcuni (11 sono i soggetti) dei bigliettini di Natale che ho disegnato per la festa e un disegno (ancora work in progress) con le firme di quasi tutti i festaioli.

Francesco Osloan Photo Collection #46 e 46bis



Con le mani in pasta per la crostata più simpatica del mondo!

Francesco Osloan Network #31


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo
132 giorno
17 dicembre ore 21.51


Da dove cominciare. Ci sono momenti in cui mancano le parole. Ci si trova a dover pensare, a scontrarsi con la realtà, a fare i conti e a tirare le somme e ci si trova davanti a un’invasione di pensieri e di emozioni così forti da paralizzare il corpo.
Io non ci posso credere. Non voglio. Non li vedrò più. O almeno non subito.
Dopo cinque mesi passati insieme ogni giorno, dopo che ormai sappiamo ogni cosa l’uno dell’altro è arrivato il momento di salutare Fred. Ho conosciuto tante persone speciali qui, che mi hanno fatto sentire speciale a mia volta; con loro ho condiviso emozioni e esperienze e siamo cresciuti insieme. Abbandonarli è stato difficile, ma mai quanto salutare Fred. In lui ho trovato un vero amico, mi ha fatto rivalutare i francesi e davvero ci siamo sostenuti a vicenda. Lo rivedrò presto perché appena avrò un momento libero farò un salto a Parigi.
Mi dispiacerà lasciare Marcin e i polacchi simpaticissimi, Mara e Andrew, i ragazzi di scherma, gli amici di Media, i miei coinquilini, finanche la famosa commessa del supermercato che ogni volta ci chiedeva: "Pose?" (busta?).
Ieri sera per salutare tutti io, Gra e Fred abbiamo organizzato una festa da Graziana. Essendo italiani abbiamo pianificato il tutto con molta attenzione, ogni dettaglio doveva essere al posto giusto! Abbiamo comprato delle pizze congelate, tra cui la famosa pizza Casa di Mama che per me è Fred è diventata un mito, poi patatine e cose da bere, ma soprattutto io e Graziana abbiamo cucinato altre due crostate!
Per coronare il tutto Gra mi ha chiesto di disegnare dei bigliettini d’auguri per Natale su cui scrivere i nostri indirizzi a tutti. Io mi sono lanciato nella titanica impresa con entusiasmo creando alle fine una ventina di bigliettini di cui vedrete esempio nelle foto. Ma mentre la prima crostata era appena stata sfornata con successo e io finivo di sgommare la prima trance di bigliettini ecco che squilla l’allarme antincendio! Mamma mia! La porta della cucina si sigilla automaticamente, dopo averla aperta Graziana nasconde la torta in camera per metterla al sicuro da pompieri predatori e poi fuggiamo fuori dove già tutti i norvegesi si erano rifugiati sul ghiaccio. Approfitto della pausa per andare a casa a cambiarmi e quando ritorniamo l’allarme è rientrato.
Dopo varie peripezie le due torte sono pronte (anche Fred ha aiutato a fare i colombini!). Mentre finisco gli ultimi bigliettini arrivano i primi ospiti. Dopo la prima pizza sfornata e varie bevute, quando finalemente Andrew e Mara passano a salutarci (avevano l’aereo stamattina prestissimo) arriva il momento clou della festa: il brindisi che ho scritto per l’occasione sotto suggerimento di Laura. Eccolo:

The Oslo Toast

To the friends that are near,
And to the ones that are far,
To each person that helped us,
To each smile that was given,
The Erasmus or other things
Have made our paths cross
to share emotions, experiences and life,
And here we are, banded in one
Behind the cultures and the history,
We are friends and that’s what matters
In this city of fiords and snow,
Where the sun shine above our loved lake,
We discovered again that the world
Is getting smaller and that’s not only bad:
Our life is changed and we can’t come back,
What we learned here will be our forever.
For this thank you Norway,
our second homeland,
And thank you Norwegians
for what you gave us;
Thanks to all the people we met
Because we were always friend for them;
Thanks to all of you that are here
And made me fell at home.
I drink this toast to you, to Laura,
and to all the other friends.
Cheers.

Il brindisi di Oslo

A tutti gli amici vicini
E a quelli che sono lontani,
A ogni persona che ci ha aiutato,
A ogni sorriso che è stato donato,
L’Erasmus o altri eventi
Hanno fatto incrociare i nostri sentieri
Per scambiare emozioni, esperienze e vita,
E noi siamo qui, uniti in uno,
Oltre le culture e la storia,
Noi siamo amici: questo è ciò che conta.
In questa città di fiordi e neve,
Dove il sole luccica sul nostro amato lago,
Abbiamo scoperto ancora che il mondo
Sta diventando più piccolo e ciò non è solo male
La nostra vita è cambiata e non si torna indietro,
Ciò che abbiamo imparato sarà nostro per sempre.
Per questo grazie Norvegia,
Nostra seconda patria,
E grazie norvegesi,
Per quello che ci avete donato;
Grazie a tutte le persone che abbiano incontrato,
Perché ci hanno sempre trattato da amici,
Grazie a tutti coloro che sono qui
E che mi hanno fatto sentire a casa.
Io brindo a voi, a Laura
E a tutti gli altri amici.
Alla salute!

E’ stato un momento molto bello, commovente. Mi sono sentito felice e tristissimo allo stesso tempo. La festa è continuata con tanti piccoli siparietti comici dovuti al fatto che Fred era ubriaco e si è dato alla pazza gioia, io e Gra abbiamo fatto dei video allucinanti, anche se alla fine quello che sembrava più ubriaco ero io, anche se avevo bevuto solo mezzo bicchiere di vino, ma ero troppo esaltato ieri sera: era l’ultima festa!
Alla fine la serata è finita verso le 4 quando ero troppo stanco per continuare a sentire i discorsi di Fred, Marcin e Marc, ultimi superstiti della festa. Sono tornato a casa stanchissimo.
Oggi tragedia parte seconda: partenza di Graziana.
Tra valigia che non si chiudeva, ultime cose da sistemare, Internet fuori uso, è stata una vera Odissea. Alla fine siamo arrivati sani e salvi all’hotel dove Gra alloggerà stanotte, perché domani mattina il suo volo è presto e la prima metro troppo tardi. Arriviamo al Byporten Scandic Hotel che è dentro la stazione centrale. Ci danno una tessera magnetica come chiave, bisogna inserirla nell’ascensore per salire. Dopo esserci fatti aiutare riusciamo ad arrivare al terzo piano, entriamo in camera e…è enorme! Wow! Letto gigante, bagno immenso, vista spettacolare…Unico problema: è al buio, l’unica luce è quella della televisione dove c’è scritto benvenuti e altre cose più vari comandi per scoprire le meraviglie della stanza…Alla fine troviamo dove infilare la tessera e si accendono migliaia di luci…wow…
Andiamo a fare un giro a Oslo City per comprare le ultime cose, poi passeggiata per KJG. Arrivati a Nationalteatreet io e Gra stiamo per salutarci, ma in quel metre mi squilla il cellulare: è Laura! Ci dice che le manchiamo, che ha pianto tanto, che non vede l’ora che torniamo. La tragedia. Dopo aver tranquillizzato Laura arriva il momento temuto: saluto Graziana e le do appuntamento a Roma, poi prendo la metro per tornare a Kringsja…
Ora finisco questa pagina di diario e poi preparo la valigia. Già, la valigia, perché domani mi aspetta il secondo dei dialoghi scandinavi: vado a Uppsala da Valerio. Sono 8 ore di viaggio in autobus…sarà la mia penultima avventura.
Oggi finisce la prima parte dei saluti a Oslo: i saluti alle persone, anche se alcuni li saluterò più in là nel mio cuore li ho già salutati tutti. Poi in questi quattro giorni a Uppsala si consumerà la seconda parte dei saluti: quella ai viaggi. Poi dal 22 al 29 la terza e ultima parte: l’arrivederci alla città.
Ora devo proprio andare, ho sonno e devo ancora preparare la valigia, buonanotte a tutti… buonanotte Oslo… buonanotte Kringsja… buonanotte amici lontani…

giovedì, dicembre 15, 2005

2005 Nobel Peace Prize

Eccovi le più belle foto selezionate da quelle mie, di Graziana e di Laura.














































Francesco Osloan Network #30


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

130 giorno
15 dicembre ore 23.37

Si legge negli occhi. Un doppio spirito sembra animare i bagliori di coloro che passeggiano nei viali di Kringsja: la gioia di tornare a casa e il dolore dell’abbandono. Dolce e amara questa partenza, più di ogni altra…
Ormai mancano dieci giorni a Natale e due settimane all’abbandono della Norvegia. Ho deciso di sfruttare questi giorni al meglio che posso, cercando di salutare tutti i miei amici e tutti i luoghi a cui sono affezionato.
L’altro ieri, il 13, è stata una giornata decisamente particolare: dopo aver finalmente finito il primo capitolo di Relazioni Internazionali sono andato in centro con Fred e Marcin (un ragazzo polacco) a pattinare sul ghiaccio. Io, assoluto profano di questa arte arcana, mi sono accostato al banco dove si affittano i pattini con riluttanza e, dopo aver indossato, pur con minime difficoltà, i diabolici arnesi, mi sono avviato barcollando verso il campo.
Trattavasi dell’ameno laghetto di Stortinget trasformato per il Light Festival. Appena ho messo piede del campo mi sono accorto che era molto molto più difficile di quanti mi aspettassi: non avevo un minimo di controllo e equilibrio! E io che per confortarmi mi ero autoconvinto di avere una dota naturale nascosta! Dopo pochi istanti la prima rovinosa caduta. Attaccato al muretto ho proceduto con riluttanza verso il centro della pista dove Marcin si lanciava in clamorose esibizioni e Fred lo seguiva con discrezione.
Lì è cominciato lo spettacolo. Fred e Marcin hanno cercato di insegnarmi e in effetti sono stati dei bravi maestri, perché dopo un po’ sono riuscito a staccarmi dando la manina a Fred. Poi ho dato l’altra a Marcin e, come con il papà e la mamma da piccoli, ho pattinato per tre secondi prima di cadere e portare Fred con me! Ih ih! Poi sono riuscito ad andare da solo, ma non riuscivo a fermarmi e sono andato a sbattere al muretto con una violenza inaudita!
Allora Fred mi ha detto che per rallentare devi mettere i piedi paralleli: lui ha cominciato a dirmi push push parallel, push push parallel, e io così andavo un po’ meglio, push push parallel, push push parallel, parallel, PARALL…BOOOOOM. La caduta mostruosa: ho sbattuto la testa, la mano mi si è storta facendomi un male cane e ho continuato a scivolare per mezza pista con audaci norvegesi che passavano intorno a me. La morte con gli occhi.
Insomma dopo 15 cadute abbiamo deciso che era abbastanza e siamo tornati a casa. Io intanto dopo due giorni ho ancora dolori in tutto il corpo…
La sera Marcin ci ha invitati ad una festa polacca che è stata davvero spassosa all’inizio mentre un po’ più fiacca alla fine, è stato divertente sentire canzoni polacche cantate (urlate): i polacchi sono simpaticissimi! E poi certo che ora ho capito il detto "bere come un polacco"…Ih ih!
La festa era a Sogn, lo studentato rivale di Kringsja, era la prima volta che andavo in territorio nemico! Siamo tornati a piedi perché è a soli 20 minuti da Kringsja!
Ieri, invece, Mara (una ragazza di Treviso) ci ha invitati a una festa a casa sua in cui ognuno doveva portare qualcosa. Io e Gra abbiamo cominciato a pensare ad una soluzione buona, rapida e italiana e alla fine ci siamo lanciati nell’impresa di fare una crostata. L’Odissea! La festa era alle nove, io e gra ci siamo incontrati verso le sette per andare da Kiwi a comprare il necessario, il problema è stato trovare gli ingredienti! La farina ok, lo succhero pure…il burro…c’era solo burro salato norvegese! Alla fine abbiamo acchiappato la margarina, poi la marmellata, il limone…Siamo tornati a casa ed è cominciata la ricerca della teglia, poi della carta stagnola, poi di qualcosa per misurare la farina. Dopo un’ora di ricerche la preparazione è cominciata.
Abbiamo dato spettacolo cominciando ad impastare sul tavolo della cucina dove un ragazzo di non mi ricordo quale paese asiatico stava mangiando degli spaghetti cotti e sciaquati sotto l’acqua (!!!) conditi con un intruglio strano…
Ad un certo punto dovevamo fare le striscioline per il reticolo sulla marmellata. Io ho sempre visto mia nonna tagliarle con la ruota, per questo ho chiesto a Gra come le avremmo fatte e lei mi ha risposto: "Con la tecnica dei colombini in ceramica". E’stato troppo, sono svenuto…Alla fine erano dei semplici rotolini di pasta. Mentre eravamo intenti nella difficile operazione Frederic salta nella cucina dalle finestra (!!!)…che spavento!
Dopo 40 minuti la crostata era pronta e sembrava ok…Siamo usciti anche insieme a Katiuscia, la coinquilina di Gra che aveva preparato del cuscus e siamo andati da Mara.
Mentre preparavamo la crostata Katiuscia stava facendo il cuscus e Graziana continuava a dire: "Ma la nostra è fatta con amore!" La tipica donna siciliana!
Alla festa c’era molta gente e tutti avevano preparato delle insalate di strane cose…il nostro sembrava l’unico dolce! Wow!
Mi sono servito un piatto di quelle cose: una insalata di patate con una strana crema, il cuscus, una insalata di lattuga e mela, una specie di spezzatino indiano piccante, una salsina alla panna acida e cetrioli, un tramezzino al tonno…
L’unico problema è che tutta quella roba era piena di cipolle e dato che io non le digerisco ora sono in preda a quello che ho chiamato "effetto cipolla", ovvero il mio stomaco grida pietà e mi senti come immerso in un mare di cipolle che si fanno sempre più vicine…no no NOOOOOo
Comunque poi è venuto il momento della crostata e l’abbiamo assaggiata facendo gli scongiuri. Non ci crederete: era buonissima! Davvero perfetta! E’ andata a ruba! Incredibile! Evviva!
Ho bevuto un po’ di vino rosso francese che era quantomeno bevibile, me lo sono versato un po’ addosso mentre Graziana mi riprendeva con la fotocamera digitale…Vergogna…
Poi una ragazza ha cacciato dello spumante Martini, ma dopo esserselo servito e offerto a qualcun altro l’ha nascosto in un mobiletto! Che squallore! Fred voleva assaggiarlo quindi mi ha chiesto che fine avesse fatto, io gli ho detto che era sparito...e lui: "E’ finito?" "No, no, è proprio sparito…". Salvo poi ricomparire più in là, allora visto che la ragazza l’aveva lasciato sul tavolo Fred ci si è tuffato, ma quando ha afferrato la bottiglia e ha cominciato a servirsi la ragazza ha fatto una faccia terrificante, tra il disgusto e l’orrore tanto che Fred si è dovuto scusare…Mamma mia…
Comunque a quel punto sono comparsi dei cantuccini con le mandorle meravigliosi e io e Gra eravamo sicuri fosserio comprati, invece li aveva fatti una ragazza tedesca! Erano buonissimi!
Gra si è arrabbiata perché si è ricordata una favola chiamata: "La sfida all’ultimo tortino", in cui c’è una gara di pasticcieri e vince il più piccolino che era rimasto imprigionato nel tortino creando un tortino parlante…Beh la sfida si ripeteva, i cantuccini non potevano essere più buoni della nostra crostata!
Insomma è stata una festa carina. Ora i progetti per il futuro sono di fare il bis domani ma da noi! Prima una cenetta a base di pasta per pochi intimi, poi una mega festa per salutare tutti! E ovviamente un’altra crostata!
La sfida all’ultimo tortino continua!

lunedì, dicembre 12, 2005

Francesco Osloan Network #29


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo
127 giorno
12 dicembre ore 23.37

E qui si scioglie la Compagnia dell’Anello…Laura se n’è andata…Ora riposa tranquilla a Roma, nella nostra bella Italia dove l’unica cosa buona rimasta è il cibo…
Così finiscono i Fantastici 4: proprio come nel fumetto (vedi le coincidenze a volte…) Johnny Storm (la Torcia Umana) è il primo ad andarsene ( e così laura, la nostra torcia fimmina). Poi tocca a Susan Storm (la donne invisibile), cioè Graziana, che nessuno vede perché non esce di casa. Rimangono solo Ben Grimm (Fred) e Reed Richards (Io).
Oggi abbiamo accompagnato Laura & Parents fino al Flytoget perché avevano la bellezza di SETTE valigie e vari zaini...quanta roba, Laura, quanta roba…Laura ha regalato a Fred una bandana del Lecce dove ha scritto: "Because people from the south!"…mitica!
Non c’è stato molto tempo per gli arrivederci…diciamo che per poco non siamo rimasti chiusi nella porta del Flytoget, abbiamo appena avuto il tempo di mettere le valigie su…
Siamo rimasti solo io e Gra a guardarci sconvolti chiedendoci se fosse successo davvero…poi ci siamo dati ad un giro per i negozi…io ho comprato Ultimates 2 per tirarmi un po’ su di morale…
E ora la sento nell’aria…quest’ansia di vedere ogni cosa come se fosse l’ultima volta mista all’affannarsi di andare avanti giorno dopo giorno aspettando il momento in cui si dovrà dire addio o arrivederci a così tante persone che ormai sono entrate nella tua vita per un caso bizzarro…eh sì, la nostra vita, per usare un paragone un po’ banale, è come un fiume dove tanti affluenti portano le loro esperienza, i loro ricordi, le loro emozioni…e poi vanno via, o restano a gettar acqua, ma alla fine tutto fluisce nel grande lago della memoria, dove su uno scoglio tagliente ci sei tu…
Ora sono qui, con un certo mal di testa e un po’ di sonno e fra un po’ andrò a dormire. Domani non ci sarà Laura su messanger, non andrò da lei a pranzo. Domani studierò un po’ di Relazioni Internazionali e poi andrò a pattinare sul ghiaccio con Fred. Spero di sopravvivere.
Rivedrò Laura tra un mese e mezzo credo, e sarà come se non ci fossimo mai lasciati, perché il suo fiume fluirà nel mio per molto tempo ancora.
Quando si condivide un cielo così, e l’acqua del fiordo, o semplicemente le parole dei racconti quando il sole scompare all’orizzonte…beh, si rimane legati davvero per sempre…

Francesco Osloan Photo Collection #45


Tramonto su Kringsja dalla finestra di Laura...probabilmente l'ultimo che vedremo da lì...

domenica, dicembre 11, 2005

Francesco Osloan Network #28


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

125-126 giorno
10-11 dicembre ore 1.12


Tragicamente bella. Come una tempesta che si abbatte sugli scogli. Come la luce che taglia le montagne innevate. Come un albero che appesantito dalla neve si spacca e cade in un lago.
Questa giornata è stata tutto questo. Non esagero a dire che questa è stata una delle giornate più intense della mia vita, ricca di emozioni forti e contrastanti, l’amore per un luogo a cui ti sei affezionato quasi con rabbia e il sapere di doverlo abbandonare, di lasciare gli amici, i paesaggi, quel modo di vivere che era tuo ormai e che non potrai più sperimentare.
Parte del mio cuore si è ormai tinta dei colori della Norvegia e sarà così per sempre.
Ma come al solito andiamo con ordine.
Questa mattina, mentre il cuore batteva all’impazzata pensando a ciò che mi aspettava, ecco che sul computer mi spunta la viaggiatrice nordica: Laura. E’ tornata. Piangiamo telematicamente per un quarto d’ora perché lei continua a dirmi: "Mi sei mancato" e poi giù a piangere. Ci siamo visti per pranzo da lei con i suoi genitori e Graziana, ci hanno raccontato avventure incredibili. Stavano in un paesino 100 km a nord di Trondheim e c’erano -10 gradi! In questa casa norvegesi in cui bisognava per forza tenere tutte le luci accese e questi che mangiavano cose assurde…
Poi c’era l’amica di famiglia, quella di cui ho parlato l’ultima volta, che sosteneva che una volta ad un convegno aveva incontrato un pittore che non dipingeva più e lei gli ha detto di continuare e gli ha commissionato un quadro. Allora questo ha finito un quadro incompiuto del tempo dei Medici e così questa tizia ha capito che lei era la reincarnazione di una donna che al tempo dei Medici era rimasta vedova e aveva acquisito un grande potere politico. Così poi aveva commissionato a questo pittore un quadro ma lui non l’aveva finito e ora finalmente avendo reincontrato la sua reincarnazione gliel’aveva fatto finire! Poi da lì aveva visto gli angeli e via dicendo…
Dopo questi sconcertanti racconti siamo andati tutti a cambiarci e io mi sono vestito da matrimonio: completo nero, camicia bianca e cravatta (quella che mi ha regalato Alessandra, che lei definisce normale…(grazie Ale!))
Anche Laura e Graziana si sono messe in tiro e siamo andati a prendere la metro. Siamo arrivati a NationalTeatreet e poi da lì fino alla Oslo City Hall, ovvero il Radhus, il municipio. Ci siamo avviati verso l’entrata consci del nostro valore e abbiamo fatto per entrare. Uno dei numerosi poliziotti lì presenti ci ha fermati dicendoci che non era ancora tempo. Ok, allora giretto ad Aker Brygge e dopo a vedere il pattinaggio su ghiaccio a Stortinget. Poi siamo tornati alla Oslo City Hall e in pochi istanti eravamo dentro la magia: il Premio Nobel per la Pace.
La sala delle feste è favolosa, bellissima, davvero. Ci siamo seduti abbastanza davanti senza smettere un momento di ammire e scattare foto. Poi una signorina ci ha detto di spostarci che quei posti erano occupati e allora non so bene come ma siamo finiti in terza fila. Tutt’intorno a noi c’erano giornalisti. Wow.
La nostra tensione era palpabile, eravamo emozionatissimi! Poi quando è arrivato Mohamed ElBaradei, il vincitore di quest’anno per il suo impegno come direttore della International Atomic Energy Agency (IAEA), tutti sono scoppiati in un caldo applauso. Era emozionatissimo anche lui.
Così siamo andati in diretta in onda sulla CNN e in mondovisione. Che figata.
Questa intervista mi ha fatto capire svariate cose. Prima di tutto che il giornalismo americano è profondamente diverso da quello europeo e da quello italiano in modo particolare. Sono molto sensazionalistici, c’è sempre questa voglia di far vedere le scene più atroci e crudeli e di rigirare il dito nella piaga. Anche i giornalisti sono molto più emotivi e prendono forti posizioni.
Poi l’intervista in sé è stata molto bella, perché all’inizio le domande e le risposte erano semplici e di rito, poi si è entrati nel succoso e si è cominciato a parlare di Iraq, di Iran e lì è scoppiato il putiferio. Il presentatore, Mr. Jonathan Something, all’inizio ci aveva detto: "So che quest’uomo e la sua agenzia sono degli eroi e eroine, ma per favore anche se vi sentite di farlo non applaudite."
Ma come si fa a non applaudire ad un uomo che Bush ha cercato più volte di far cacciare ma che invece è rimasto e si è battuto per mostrare che in Iraq non c’era nulla di atomico? Vari applausi sono arrivati irrefrenabili.
Poi il laureato (così si chiama il vincitore) ha fatto alcune battute divertenti quando Mr. Something gli ha chiesto: "Ma come si è sentito a contraddire l’uomo più potente del mondo?" e lui "Ho fatto il mio lavoro!" ma si vedeva che voleva strizzare l’occhio al pubblico! Bellissimo…
Poi la questione dell’Iran, molto spinosa, su cui ci si è soffermati a lungo con Mr. Something che continuava a chiedergli: "Come lo fermiamo?" come se si aspettasse che lui dicesse "Non certo con un’altra stupida guerra."
Comunque alla fine è stata un’emozione incredibile.
Siamo rimasti lì il più a lungo possibile, facendo foto sulle sedie dove erano loro, al podio del Nobel e cose così, poi siamo andati via, felici di ciò a cui avevamo assistito.
Siamo tornati a Kringsja e mentre Laura e co. Preparavano la cena, io sono andato a cambiarmi l’abito da matrimonio perché dopo dovevo andare alla festa di scherma e non mi sembrava il caso di andare vestito così (o meglio non sembrava a Laura e Graziana, ma vabbè).
Abbiamo cenato con tortellini in brodo e cosine varie, poi sono uscito per andare a prendere la metro. La festa era alle 19.30. Ho preso la metro alle 21.17. Italiano.
La festa di Natale, questa la definizione migliore che ne avevo avuto, si teneva in un edificio di Blindern dove non ero mai stato al dodicesimo piano. Sono arrivato lì e la porta era chiusa. Ho provato in tutti i modi fino a che ho trovato un cartello che diceva di chiamare Junjie, il leader di scherma, per essere aperti. Ma mentre lo chiamavo una ragazza mi ha aperto. Allora sono salito al dodicesimo piano, ma era tutto chiuso! Ho chiamato Jiunjie, ma prima non mi sentiva, poi non mi ha risposto più! Io ero sconvolto, non sapevo che fare, sono sceso giù per chiedere a qualcuno, ma l’unica ragazza che ho trovato ha detto che non aveva le chiavi. Come faccio?
Poi ecco al rivelazione: l’ascensore dal piano 12 stava scendendo. Jiunjie stava arrivando. E quando la porta dell’ascensore si è aperta……era lui! Vestito in panciotto! "Mioddio, cosa ci fai vestito così?" gli chiedo e lui "Perché oggi è una ftyttfuyyugiugiu" io "Cosa???" e lui "E’ una ggiguigiugiuui" "oooooook" "E’ una festa tipica di Natale norvegese, devi essere vestito molto elegante."
E lì mi sono sentito crollare il mondo addosso. Sono entrato nella sala e tutti, tutti erano vestiti ipereleganti, con vestiti da sera, smoking, abiti lunghi…E IO MI ERO CAMBIATO APPOSTA!!!
Sconvolto li trovo tutti seduti ad un lungo tavolo che cenano. Non dirò mai più che i norvegesi non sanno organizzare le feste.
E’ stato bello, molto, ho parlato con molti amici e anche con gente che non avevo mai conosciuto. Poi c’era questa musica allucinante e ad un certo punto…LUI! FINALMENTE! SNAPPY! Ora dovete sapere che sono 5 mesi che Frederic va avanti a canticchiare sta canzoncina tedesca che fa Ich bin Snappy…ecc. Dicendomi che è una canzone per bambini che ha avuto un successo clamoroso in tutta Europa…tranne che in Italia. E io non l’avevo mai sentita e stasera finalmente eccola lì. Terrificante. Meglio le tagliatelle di nonna Pina. Definetely.
Poi uno dei ragazzi grandi, uno di quelli che mi stava più simpatico perché quando giocava a hockey prima di scherma era davvero un assatanato ma sempre restando con una calma flemmatica, ha cominciato a suonare il sax! Wow amazing…
Ho conversato con tutti quanti davvero, sono tutti simpatici, cercano sempre di farmi sentire a mio agio parlando in inglese e traducendomi tutto…Infatti alla fine quando è arrivato il tempo dell’ultima T-bane e ho dovuto salutarli ho fatto un piccolo discorso all’italiana per ringraziarli per tutto ciò che avevano fatto per me, per quello che mi avevano insegnato, per la loro infinita disponibilità. E allora il suonatore di sax ha cominciato a suonare "Lui è un bravo ragazzo…" E lì mi sono commosso…
E’ stato terrificante, atroce, doverli salutare. Mi ero affezionato a loro anche se non ci siamo frequentati tantissimo, ma davvero la loro gentilezza nei miei confronti è stata enorme, mai nessuno si era mostrato così aperto con me fin dall’inizio e per di più in un paese straniero. Mi mancheranno molto, davvero.
Mentre andavo verso la T-bane con alcuni di loro non mi sembrava vero che stava finendo tutto. Non è possibile, davvero in venti giorni abbandonerò la Norvegia?
Rimasti solo io e Vegard (o qualcosa del genere) sulla metro abbiamo continuato a chiacchierare un po’. Lui si è appena trasferito a Kringsja. E’ uno dei ragazzi più simpatici ed è stato il mio traduttore automatico per molte lezioni. Scopro che ha 31 anni. Shock, ne dimostra molti di meno.
Scendiamo a Kringsja e chi incontro? Quello che io e Fred di comune accordo abbiamo cominciato a chiamre "That fucking bastard of Are". Proprio lui che dopo essere stato il mio coinquilino per tre mesi non è venuto più a salutarci. Ha detto che viene domani. E chi ci crede? Sembrava davvero scocciato di avermi incontrato, non era l’Are che avevo conosciuto, forse era anche un po’ ubriaco, ma mi ha dato una bruttissima sensazione. Tra un po’ di difficoltà ho preso il suo numero di telefono. Mah, si vedrà.
Saluto Vegard davanti al suo building. Che tristezza…
Torno a casa tra l’entusiasta e il depresso.
Forse non tutto è finito: due ragazze mi hanno chiesto l’e-mail stasera, forse posso ancora combinare qualcosa prima di andare…salutarli un’ultima volta ancora…
Scrivo queste pagine senza voler andare a dormire. Domani un’altra giornata di Norvegia andrà via. Spero sarà come questa: tragicamente bella. Come una tempesta che si abbatte sugli scogli. Come il lago ghiacciato che conserva i ricordi, le emozioni, i pensieri e non li lascerà mai andare…e neanche io…

venerdì, dicembre 09, 2005

Il ritorno della Aarhus Miniserie

Cari amici cari, mettendo a posto l'orda di e-mail che aveva invaso il mio computer ho ritrovato questa cosina da me mandata agli amici teatranti insieme a Fabio mentre ero in Danimarca che mi sono dimenticato di riproporvi all'epoca. E' troppo divertente per non farlo, perciò lo faccio adesso, spero che vi faccia piacere! A presto!

"PRIMO MEETING INTERNAZIONALE TEATRALE SCANDINAVO

Francesco: Cari amici teatranti che vi sollazzate sotto il sole equatoriale, chi vi parla è il vostro pellegrino preferito che nel suo lungo andare è sbarcato in terra danese. Sono qui con il nostro mitico pedocchioso Fabio a scrivervi codesta e-mail per informarvi delle nostre avventure.Quello che abbiamo combinato precisamente lo scoprirete sul mio blog quando riporterò la Aarhus Miniserie che sto scrivendo sull'agenda, per ora solo un saluto.E ora la parola a Fabio!Allora Fabio, cosa vuoi dire ai nostri amici teatranti?

Fabio: Gran farabutti..quaesto "pidocchioso" non è che lo apprezzi particolarmente, ma dovrebbesi trattar suppongo di un'ispecie di complimento. Il casino nel quale sollazzevolmente si aleggia non ve lo potete immaginare nemmeno lontanamente. lo dico pro forma, chè so certamente la bolgia, esistenziale e no, nella quale siete adusi navigare abitualmente. e per questo Vi stimo e voglio tanto ben.

Francesco: Sì, bene bene, quindi Fabio, un'esperienza altamente qualificante, un'incremento direi esponenziale della ascesa verso uno stadio più avanzato della conoscenza dell'habitat scandinavo, goduria dei sensi e spettrale villaggio di montagne finite?

Fabio: un gufo altamente istruito. Con la goduria dei sensi andiamoci piano se no 'st'infoiati chissà che vanno a capire. Di rosso le pitturiam. Col fuoco sloggerà. Show off your best side (IL CULOOOOO).

Francesco: Quindi un dialogo rinnovato sulle opportunità di scambio interrazziale tra paesi nordici può per lei servire ai Danesi ad apprezzare specialità norvegesi come il pesce putrefatto o islandesi come lo squalo pisciato?

Fabio: oh, sappi che purtoppo lo scudo deflettore funzionerà perfettamente quando i tuoi amici arriveranno. un dialogo rinnovato sugli oppiacei. servirà per far apprezzare alLe Danesi le specialità mediterranee (?) e io la coca cola me la porto a scuola. coca cola sì, coca cola coca casa e chiesa.

Francesco: Ci pare di capire che l'invasione della sua privacy abbia sconvolto i bioritmi portando a un'alterazione del tempo sonno veglia e sostituendo il mattoncino di EC Competition Law con i mattoncini di Legoland. Cosa risponde al prof?

Fabio: che mi sarebbe venuto un'attacco di ciclotimia altrimenti, che devo pagare la bolletta e ritirare i pantaloni alla tintoria. grazie dei fiori grazie. amo il suo cuore più della sua corona maestà. indosso il mio cuore come le la sua corona maestà. sì, maestade. tagliategli la testa! tagliategli la testa!le tagliatelle ai funghi porcini. le penne stilografiche. il risotto blu. la barba col rasoio elettrico non la faccio più-uh-uh

Francesco: Certo, certo, quindi per lei le foto in cui la si vede in veste di cappellaio matto o di leprotto bisestile e quelle ultime in cui indossa una maschera rossa chiramente starwarsiana, si iscrivono bene nel ciclo artistico culminato con la mostra Fairy Tales Forever, un parallelismo tra Andersen e Fabio Massimo quasi?

Fabio: Solo un geppo come te poteva dire starwarsiana. obi-wan è qui. un fremito nella forza. Darth Vader, solo tu potevi osare tanto. io qui di ciclo ne conosco solo uno. la castità è la sola fonte di libertà e di gioia. Per Elisaaa..vuoi vedere che perderai anche me? Per Elisa, non sai più distinguere che giorno è. e poi, non è nemmeno bellaaaaaaa.

Francesco: Bene, alla luce di queste ultime rivelazioni le faccio un ultima domanda: gallina dalle uova d'oro o porcellino che fa la pipì?

Fabio: un pinguino che fa l'autostop.

Francesco: La ringrazio signor Fiaschetti e alla prossima!

Fabio: non la passerai liscia con il Senato Imperiale!

(Cari amici teatranti, per fortuna domani parto e codest'uomo non potrà più parlar italiano...A presto!)"

Sognsvann Ghiacciato































La consueta passeggiata intorno al nostro lago di Sognsvann è sempre emozionante, ma quando il lago è ghiacciato è un'esperienza incredibile!

Francesco Osloan Photo Collection #44


Guardate in basso a destra: Ecco la nuova protagonista femminile del remake del remake di King Kong!

giovedì, dicembre 08, 2005

Francesco Osloan Network #27


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo
123 giorno
8 dicembre ore 19.24


Din don dan, din don dan, mentre in tutto il mondo (o forse solo in Italia) gli alberi di Natale vengono addobbati a festa, io sono ancora qui in quel di Kringsja a raccontarvi le mie paradossali avventure. Ultimamente ci sono alcune domande che mi tartassano la testa.
1 Perché quelle dannate ruspe stanno tutto il giorno a fare girotondo davanti la mia finestra? Ieri una si è addirittura fermata di fronte e con i fari puntati sulla mia finestra e il motore acceso ha passato lì quasi mezzora! Stavo impazzendo!
2 Perché ci sono giorni in cui non succede nulla e altri in cui succede tutto?
Ma forse è meglio raccontare per gradi.
Il 5 dicembre, lunedì, finalmente è stato il giorno della consegna delle tesine di Media. Dopo lunghe ore passate in biblioteca, strani maneggi al computer, correzioni e decine di siti web visionati, l’incubo è finito. Abbiamo salutato Forskinsparken e il nostro barista italiano che ci ha raccomandato di portare i suoi saluti al bel paese.
La sera c’è stata la festa al Puben per la fine del corso con i professori che mi ha impedito di andare all’allenamento di scherma. Come sempre eravamo pochi e io e Laura abbiamo praticamente parlato tutta la sera con Karoline cercando di farle capire che se non ci metteva un bel voto alla tesina noi eravamo finiti, mentre Jasper ubriaco era impelagato in una dissertazione sulla Costituzione Europea. Siamo tornati a casa davvero tristi dopo aver dato il nostro primo vero addio norvegese.
Martedì sera sono arrivati i genitori di Laura. La poverina era terrorizzata, sia perché avrebbero cominciato a scocciarle tantissimo, sia perché questo significava che l’Erasmus era finito. La sera abbiamo cenato insieme con sorprese italiane quali salsiccia e formaggio.
Mercoledì siamo usciti, a quella scema di Graziana non andava perché nevicava…bah…Comunque io e Laura siamo andati prima a Blindern a svolgere qualche questione burocratica e poi al centro. Prima tappa Outland dove ho comprato The Ultimates Volume One, (http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=543&idd=3315) perché ero in astinenza da fumetti e stavo per sentirmi male. Poi al Teatro dell’Opera dove ho comprato i biglietti per lo Schiaccianoci che vedrò con i miei il 23 dicembre. Infine a vedere un Bed and Breakfast che avevo visto per i miei. E lì è partita l’avventura.
Prima di tutto per raggiungerlo a piedi ci abbiamo messo 25 minuti…non arrivavamo più…Poi arrivati lì ci siamo accorti che era al secondo piano di un palazzo e quando siamo entrati eccola là! La signora svampita! Mi fa togliere le scarpe e mi fa vedere la stanza, è carina, tra il kitch e il barocco, ma sorpresa! Le tre stanze hanno un bagno solo e ai miei scocciava, così ho dovuto trovare altro. (www.staksrudbb.com/bb/main.htm)
Siamo tornati a Kringsja e io dopo una lunga e affannata ricerca sono riuscito a trovare posto in albergo. E che albergo. Il Radisson SAS Scandinavian Hotel, 22 piani, piscina, ristoranti, bar, palestre, sale congressi, cinema, accesso diretto al Flytoget...
(http://www.radissonsas.com/cs/Satellite?c=Page&cid=1057908738708&hotelCode=oslza&language=en&pagename
=RadissonSAS%2FPage%2FrsasVirtualTour&extra=1057908748970)
E il tutto costa appena 30 euro a notte in più rispetto al B & B! Sconcertante!
Ma oggi è successa una TRAGEDIA E CATASTROFE. Tragediaà Ieri era l’ultima lezione di scherma e io l’ho persa! Catastrofeà La festa di saluto di scherma è sabato, ma sabato c’è il Premio Nobel! Argh! E sabato sono invitato ad un’altra festa! Ma tutto insieme!
Laura è partita ieri sera con i suoi genitori per Trondheim e torna domani. E’ ospite di amici di amici ed è tutto il giorno che mi sta tempestando di messaggi allucinanti dicendomi che la madre la sta massacrando con le scocciature e che i loro ospiti sono assurdi. Pare che siano dei fanatici di qualche religione new age. Guardate questo messaggi che mi ha mandato Laura:
"Questa te la scrivo. Tizi strani: I cinesi sono esseri di un altro mondo venuti sulla Terra perchè solo sulla Terra impari ad aprire il cuore e una volta assimilata questa vibrazione terrestre che è il Graal torneranno da dove sono venuti.
Laura: a guardare che mangiano qualkche dubbio ti viene. (vedi granchio)"
Sconcertante! Certo se poi dicono di aver visto gli angeli e che a Malta sta convergendo l’energia che cambierà l’Italia…
Comunque per ora è tutto. Da domani si comincia a studiare per gli esami italiani: Storia delle Relazioni Internazionali e Diritto dell’Informazione. PAURA!

lunedì, dicembre 05, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #43


Non solo pensieri lasciati sulla T-Bane...

Francesco Osloan Photo Collection #42


Ecco il mitico barista italiano della caffetteria di Forskinsparken! Grande!

domenica, dicembre 04, 2005

The Ultimate Bergen Photo Collection

Pensavate fosse finita, invece non è così. Dopo aver raccolto le mie foto, quelle di Laura e quelle di Graziana in un'unica cartella ho selezionato quelle migliori per un totale di 171 foto imperdibili. Ovviamente non ve le incollerò tutte, ma soltanto una selezione delle migliori delle migliori. Ecco quindi l'ultimo (ma non siatene così sicuri) accorato arrivederci a Bergen e a Flaam!





























































Francesco Osloan Network #26


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

118-119 giorno
3-4 dicembre 23.38
Ormai è arrivata per restare. La neve indurita dal freddo, opaca e scricchiolante come macerie di una città morta, ricopre Kringsja come un sudario. Il panorama dalla mia finestra è immutato, immobile e freddo, ha perso quella dolcezza della morbida neve di inizio inverno e la durezza della stagione brutta comincia a farsi sentire.
Io sono qua, nella mia stanza attaccato a questo computer che ormai è diventato così caldo da profumare di caldarroste. Quello di Laura profuma di pasta aglio, olio e peperoncino…Siamo chiusi in casa a scrivere le tesine di Media da consegnare dopodomani. Intorno a noi il mondo è come bloccato nel tempo, solo pochi eventi ci lasciano intendere che una nuova giornata sia passata.
Ormai inquietanti presenze si aggirano per lo student residence: le ruspe con la pala immensa, spianano costantemente la strada e i loro riflettori si insinuano prepotenti tra i palazzi silenziosi. Corrono veloci per i sentieri, sembra che non vedano dove vanno, nessun angolo sfugge alla loro furia, e benché tu cerchi strade alternative loro spuntano sempre da dietro i palazzi, come un dinosauro in un film di serie Z.
Poi quando i mostri scompaiono cala il silenzio, si vede qualcuno passare infreddolito, qualche bambino che cade nella neve e ride contento, qualche studente che torna da qualche festa…Poi è ancora la neve a regnare, fredda, spietata.
La mia tesina è praticamente finita. C’è solo un problema: è troppo lunga. Ormai credevo di aver tagliato l’impossibile, ma mi toccherà provare a far sparire altre tre pagine, il che mi sembra terribile e mi fa soffrire…il mio lavoro…mah vedremo…Appena l’ho finita mi piacerebbe pubblicarla su Internet, ma è troppo grande per il blog, troverò una soluzione…
Io e Laura siamo preoccupati per questo esame di Media, perché abbiamo avuto i risultati dell’altro, quello di EU and Nation States e non è andato benissimo: io ho preso D cioè tra 24 e 26…Eppure gliel’avevamo detto a Morten che avevamo bisogno di aiuto…Vabbè è stato proprio un esame insegnato, studiato, creato e fatto a cavolo, quindi…
Intanto mentre scriviamo io e Laura continuiamo a comunicare, a scambiarci suggerimenti e incoraggiamenti. Ne abbiamo bisogno. Ogni tanto mi diverto a farla arrabiare, lei mi blocca e poi io tento per vie traverse di riacquistarne la fiducia…Oggi dopo che mi ha accusato di essere un cafone antisalentino le ho scritto:
"Cara laura, amore mio, mia diletta, lu rusciu de lu mare e troppu forte, a me me basta lu sule degli occhi toi, pecchè stu Salentu ha lu sule lu mare lu ientu e te..scusami torcia fimmina, ritorna da me fratello andrea, nu simu nu sulu erasmus due facce de la stessa luna che se rispecchia dentru Songsvann. Ritorna, io non più cafone antisalentino, ti chiedo scusa e mille altre volte scusa."
Meraviglioso il tocco shakespeariano alla fine…
L’ho riconquistata. Salvo perderla di nuovo quando le ho detto una battuta volgarissima da maschio grezzo rionerese. Allora le ho scritto:
"Crepuscolo della mia neve, dolce stella della mia amatriciana, compagna di infaticabili scalate, essere eterno che stai dove le mani sozze non possono arrivare, più bella della migliore statua di Vigeland, più affascinate della madonna di Munch, più raggiante della fiamma olimpica, latrice del vero fuoco del sud, eterna pizzicata dal ragno micidiale, ti prego, unica e divina, torna da me ancora una volta, mai più per te la mia bocca spenderà parole d'insulto ma solo poesie e canzoni e miele portato da amorini in festa diletta punzella, torna."
Non ha funzionato. Dennis, il mio nuncio le ha detto:
"deh orsù
un misero servo della arida terra manda me, messaggero Mercurio, per porgerti una missiva"
E lei:
"NO stavolta ha esagerato!"
E Dennis:
"deh orsù, tornerò nella landa desolata e gli riferirò della pedata"
Laura: "ok"
Dopo che Dennis le ha consegnato la mia missiva a sgamo (parole sue) lei:
"nn gli credo ....anche prima l'ha detto"
Alla fine ha detto che mi riparlerà domani, ma intanto mi ha detto di andare sul sito del suo supermercato preferito…che strana gente…
Ah in ogni caso che si chiaro, Laura non è la mia ragazza! Io stavo solo scherzando!
Comunque a parte ciò sto pianificando il Natale dei miei genitori in Norvegia. Finalmente ho trovato il posto dove farli dormire, un bel Bed and Breakfast a Frogner, vicino il Palazzo Reale e l’Ambasciata Italiana a Inkognitogata. La signora che lo tiene è un po’ svampita ma gentile, spero che non combini guai. Me l’ha consigliato Dennis che c’è stato, se siete curiosi questo è il link www.staksrudbb.com/bb/main.htm
Sembra molto bello, speriamo bene!
Poi ho preso i biglietti per andare a vedere lo Schiaccianoci al Teatro Nazionale e sto elaborando tante belle cose da fare, tipo andare a pattinare sul ghiaccio, andare su all’Holmenkollen, andare a Drobak! Dovrò godermi al massimo gli ultimi giorni a Oslo…sigh…
Per stanotte è tutto, sono molto stanzo è praticamente tutta la giornata che sono seduto alla scrivania a scrivere…stanchissimo…
A presto gli aggiornamenti…sempre che succeda qualcosa…Buonanotte a tutti…

PS Lunedì si laurea Salvatore! In bocca al lupo!

giovedì, dicembre 01, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #41



I norvegesi e la neve...un amore senza pari...