venerdì, ottobre 28, 2005

Francesco Osloan Network #21


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

82 giorno
28 ottobre 23.36

Cari amici miei, il momento è giunto. E per una bizzarra coincidenza coincide con quello del ventunesimo diario, una doppia festa insomma.
E’ tardi, la notte ha coperto già da un pezzo i campi di Kringsja, io devo ancora finire di preparare armi e bagattelle e non sto più nella pelle per domani. Certo mi scoccia abbastanza dovermi alzare alle sei per essere a Gardemor a prendere l’aereo alle 8.30, ma se penso che domani sarò in Italia, a casa, beh, sono davvero emozionato.
Non che andare via per una settimana da Oslo non sia difficile, non pensate che la mia nostalgia di casa sia più forte delle emozioni che sto vivendo in questa esperienza. Eppure il rivedere i miei parenti, i miei amici, assaporare cibo italiano e passeggiare per le vie del centro di Roma mi riempie di felicità.
Ho programmato questo ritorno fin dall’inizio dell’Erasmus, perché coincide sia con la metà del semestre (più o meno), sia con Lucca Comics, uno degli eventi più attesi dell’anno, paragonabile al mio compleanno e a Natale. Rivedrò moltissimi amici e potrò farmi un’ubriacatura di fumettu dopo l’astinenza forzata che ho dovuto subire!
Prima di continuare dovete sapere che ieri sera sono andato a una festa di Halloween a Chatou Neuf che è stata una cosa sorprendente! I norvegesi mi hanno lasciato sconvolto prima di tutt perché erano tutti in maschera, cosa che in Italia non avviene mai, e per le maschere! C’era una ragazza che girava in bichini e perizoma e un ragazzo a torso nudo che pareva un gorilla! E poi ad un certo punto è diventata una festa gay, da tutti i lati c’erano ragazze che ballavano appassionatamente e ragazzi che si spogliavano! Urgh!
Al ritorno per fortuna ci ha dato un passaggio a casa Liisa e così ho scoperto che sta con C.J.! Cose sconcertanti!
Oggi invece grande divertimento! Alle 5 sono andato al mio primo torneo di scherma! Che figata! Mi hanno massacrato per benino, ho il petto pieno di lividi, ma mi sono divertito da morire! Pensate che ho dovuto fare 12 duelli uno dopo l’altro! Ero distrutto, agli ultimi non riuscivo più a tenere la spada in mano! Mamma mia! Ho anche duellato con uno della nazionale norvegese! Che bello!
Sono tornato a casa distrutto e ho cenato con Gra e Laura e ora mi tocca finire di sistemare le ultime cose e poi una breve nanna…e domani…ROMA…e dopodomani…LUCCA! Evvai!
Ma in tutto questo c’è anche una cosa brutta: domani Are se ne va. Cambia stanza. Mi dispiace tantissimo perché è una persona troppo simpatica ed è anche un fan di Don Rosa…dove li trovo un altro coinquilino così? Vabbé, speriamo che venga una bella ragazza norvegese…
Comunque essendo metà Erasmus dovrei tracciare un bilancio di questa esperienza, ma sono troppo stanco. Per ora posso dirvi che sono davvero contento di essere qui, perché credo che mi abbia ancora di più aperto la mente e mi abbia regalato esperienze uniche. Nulla sarà più come prima. E ora da domani vi aspettano i racconti della settimana romana e di Lucca Comics 2005!
W L’ITALIA! W LA NORVEGIA!

Francesco Aarhus Miniserie - Parte 4 di 4 : In viaggio con le cyber-vecchiette


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 4 di 4 : In viaggio con le cyber-vecchiette

77 giorno (Sesto e ultimo a Aarhus)
23 ottobre 14.22

Cari onnivori mediterranei,
Ormai il mio tempo in Danimarca sgocciola via. Fra meno di 4 ore l’aereo mi porterà più a nord, lì dove solo gli orsi polari osano (o quasi). Non vi nascondo la mia tristezza anche se credo che il tempo passato qui sia stato giusto e bello e io ho vissuto questa escursione danese nel migliore dei modi.
Fabio sono due giorni che è in clima pre-derby: questa sera nella nostra trafficosa capitale ci sarà ancora una volta lo scontro tra la lupa e l’aquila che non vede l’ora di ghermirla tra i suoi artigli e lasciarla sul campo in una pozza di sangue rosso e di bile gialla…Fabio mi ha indottrinato bene con canzoncine subliminari e filmati di gol famosi e ora sto quasi per cominciare a cantare "Non mollare mai"…
Ma l’idillio calcistico è stato inficiato dall’invito a cena di una ungherese che lascia il mio ospite completamente spiazzato, precludendogli la visione dell’epico derby. Povero Fab. Povera Lazio.
Poco fa è esplosa la pentola a pressione, riversando un fiume di minestrone ovunque. Fabio è impazzito gridando che senza la sua pentola era perduto, per fortuna sono intervenuto io el’ho più o meno aggiustata. Ora sono sicuro che il minestrone sarà il più buono che io abbia mai assaggiato! Fabio, ecco il tuo segreto in cucina: l’esplosione!
Comunque oggi, sonnacchiosi ma alacri, ci siamo destati e siamo andati a vedere l’università. E’ molto diversa da Blindern: meno moderna e più "familiare", meglio integrata nel panorama danese e contornata da parchi con un bel laghetto. Abbiamo passeggiato lungo i vialetti pieni di foglie autunnali mosse dal vento, chiacchierando della LUISS e delle allegre (mica tanto) avventire dei professori schizzati di diritto. Siamo poi arrivati in un bizzarro parchetto con sculture lignee tutte immancabilmente senza titolo.
Poi per concludere in bellezza siamo andati al museo zoologico che stava lì vicino e abbiamo visto i soliti animali impagliati ma anche bestioline vive, come dei ragni e degli insetti e un coso pieno di api! Mamma mia!
Dopo un’oretta passata lì siamo andati a prendere il bus e siamo tornati a casa sotto un cielo oggi veramente splendido. Ora stiamo per gustare il rinomato minestrone esploso, e poi l’autobus mi riporterà in centro a prendere il Flybus e poi dritto verso Oslo, Building 18. Speriamo che Graziana e Laura mi facciano trovare la cena come promesso! Ora vi lascio, tanta fame! A dopo!

Ore 16.45

Il tempo è umanopatico. Altra conferma. Sono appena salito sul Flybus per l’aereoporto e lo splendido cielo danese ha lasciato cadere gocce tristi…Fabio si allontana sotto la pioggia…L’autista chiude la porta e autobus comincia a muoversi…ciao Aarhus…

Ore 17.58

Ma allora è un vizio! Sto aspettando davanti al gate 4 del microscopico aereoporto di Aarhus per fare l’imbarco ma ecco la simpatica voce che annuncia un ritardo di 20 minuti dovuto a non ho capito cosa…uffa…
La cosa divertente è che l’autista del Flybus era lo stesso dell’andata! Lo so che sull’aereo mi ritrovo Maria Junior! Speriamo mi offra tante cose buone come l’altra volta anche se ho appena divorato un buonissimo Twix White…
Comunque questa volta pare che non ci siano solo piccoli prof, anzi c’è gente normale…Magari vanno a Aalborg (l’aereoporto dove il mini aereo fa scalo). Tutto ciò significa che il sole tramonterà e anche questa volta…niente foto! Uffa! Sì, sì, lo so che sono un maniaco e che ho fatto centinaia di foto a Aarhus, ma che ci posso fare? Eh? EH? Ok, basta, la tensione di salire di nuovo sul trabiccolo microscopico si fa sentire…meglio fare un giro…

Ore 20.09

Sono sul Flytoget diretto alla stazione centrale di Oslo. Il viaggio è stato strano: prima di tutto niente Maria Junior, ma una certa Karina non ricordo cosa. Poi l’aereo, pieno di vecchiette stavolta, volando vibrava molto tanto che mi dava fastidio toccare la parete. Queste vibrazioni avevano due conseguenze principali: primo, il mio finestrino si abbassava piano piano precludendomi la vista del buio cielo; secondo, le voci attraverso le vibrazioni diventavano metalliche, dando così l’impressione di trovarsi su un volo di cyber-vecchiette.
Per di più io ero seduto a destra dell’aereo e a sinistra c’era un meraviglioso tramonto sulle nuvole, uno spettacolo imperdibile che io ho perso a causa del mio vicino che teneva aperto questo giornale immenso in danese. Ma la sorpresa è gradita: una gustosa cena consistente in aranciata, panino al salame, insalata rossa e non so cosa che era buonissimo, cioccolato ai cornflakes, gelato al caramello (un po’ troppo dolce, peccato) e poi per chi voleva Whisky, Cognac e quant’altro! Mamma mia!
Il comandante ad un certo punto annuncia che a Oslo fa freddo e c’è un po’ di neve…Neve? NEVE? Io sono sconvolto, no, non ci credo, avevano detto che la prima neve ci sarebbe stata a gennaio! Così mentre il mio compagno di viaggio mangia il secondo panino e ci prova con la hostess, io mi immergo nella lettura di Terry Brooks.
Ma arrivati a Oslo, questa volta senza scalo a Aalborg, ecco la sorpresa. C’è davvero! La neve! Non è molta, ma imbianca i prati quel tanto per rendermi felice. La neve, che bello! Mentre prendo il bagaglio sono eccitatissimo, già penso alle passeggiate sul lago ghiacciato e nel Vigelandpark sommerso di bianca coltre! Attraverso rapido l’aereoporto, perdo il treno per un soffio e aspetto il successivo. Questo mi dà modo di vedere i binari imbiancati di neve…wow…ora sì che comincia il freddo…

giovedì, ottobre 27, 2005

Francesco Aarhus Photo Collection #2













Problemi di spazio con le bici. Viaggio attraverso l'armadio di Narnia. La cattedrale di Aarhus. Un'opera della mostra Fairy Tales Forever.

Francesco Aarhus Miniserie - Parte 3 di 4 : Il segreto del mattoncino

Questo è il post n.75! Wow! Questo Blog continua a crescere...speriamo che qualcuno lo legga...


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 3 di 4 : Il segreto del mattoncino

76 giorno (Quinto a Aarhus)
22 ottobre 18.52


Posso vedervi, cari amici miei, girovagare lungo i paralleli più grandi, mentre qui, a latitudini più nordiche io mi accingo a narrarvi le mie avventure nella meravigliosa cornice di Aarhus. La città mi si svela piano mentre cammino senza meta nelle strade popolate da strane creature: i danesi, cugini più continentali dei miei compatrioti di adozione, possiedono particolari capacità.
Si sente che il vento caldo del sud qui spira più forte, perché i danesi sono molto più simili agli italiani di quanto i norvegesi possano mai essere. Sono molto più caciaroni, fanno un po’ di casino, specialmente i bambini più pieni di vita dei biondi soldatini nordici. Ma sono anche meno rispettosi delle regole e del codice della strada e, per quanto ho potuto vedere, meno gentili dei norvegesi e più menefregisti. Prestano anche meno attenzione all’ambiente, ma sono molto più attenti alle apparenze.
E, se mi permettete, le ragazze danesi sono sicuramente migliori di quelle norvegesi: non solo sono più carine, ma hanno più carattere e si vestono meglio.
E’ un peccato non poter stare qui abbastanza per poter approfondire la mia conoscenza di questo popolo che mi pare molto interessante.
Ma veniamo al racconto di questi due giorni.
Ieri, 21 ottobre, compleanno di Alessandra(auguri Ale!), e mio complemese (fra due mesi sarò ventunenne…paura!) ho realizzato uno dei sogni di quando avevo 5 anni.
Io e Fab la mattina ci siamo alzati presto, emergendo dalle coperte in un cielo leggermente cupo, che non lasciava presagire nulla di buono. Ma non sarebbe stato questo a scoraggiarmi, il mio sogno era più vicino che mai. Abbiamo preso il mitico autobus 11 per arrivare in centro. A piedi abbiamo lasciato il Radhus di Aarhus alle spalle (a detta dei danesi "architettura danese ai massimi livelli" anche se in realtà di giorno è proprio brutto, mentre di notte è perlomeno decente) e ci siamo diretti verso la stazione.
Qui abbiamo comprato i biglietti del treno e siamo andati ad aspettare sul binario 3. Erano circa le 10.06. Verso le 10.14 è arrivato un treno non per la nostra destinazione, ma dopo un po’ una parte di esso si è staccata lasciando due vagoni: quello era il nostro treno.
Così abbiamo attraversato le piatte campagne danesi cosparse di laghi sotto un cielo ancora cupo e dopo poco più di tre quarti d’ora siamo arrivati alla stazione di Vejle. Qui siamo andati al bus terminal per prendere il famigerato autobus 907X, il cui nome ci terrorizzava alquanto. Ma la sorpresa ad attenderci è che dobbiamo aspettare 40 minuti prima che arrivi.
Così, mentre stiamo consultando il tabellone degli orari, un tizio ci chiede: "Italiani?", noi annuiamo e lui: "Finalmente! Siete i primi italiani che incontro in 3 mesi!". Orgogliosi dell’onore ci fermiamo a parlare col tizio di cui non sappiamo il nome e scopriamo che il poverino sta facendo uno stage in un paesino di campagna della danimarca settentrionale dove non c’è nulla a parte le mucche.
Ci scambiamo le nostre impressioni sui danesi, poi è tempo per lui di andare a prendere il bus. Io e Fab aspettiamo ancora, poi usciamo e lui è lì: "Falso allarme" ci dice e così ci ritroviamo tutti insieme sul BusX che sembra essere uscito da un film sugli X-men. Chiacchieriamo un altro po’ mentre attraversiamo ala zona più collinare della danimarca. Lui ci dice di star andando a Amsterdam da un amico in Erasmus. Mitico Erasmus, solo tu riesci a far muovere gli italiani!
Dopo tre quarti d’ora di viaggio lui scende all’aereoporto di Billund e noi, dopo altri 5 minuti, arriviamo alla nostra meta e il mio sogno si realizza. Ora posso rivelarvelo. LEGOLAND! Ah, che meraviglia ritornare con la mente ai tempi fantastici quando con i mattoncini colorati costruivo le mie fantasie, dando vita a palazzi, shuttle, fuoristrada e robot…Distruggerli era triste (se non lo faceva Gabri prima), ma ricostruirli era ancora più bello…
Legoland ci accoglie con una vera cascata di mattoncini: con una banda di lego attraversiamo il portale del mondo magico. Prima tappa Miniland, con le ricostruzioni di lego di tutti i monumenti più famosi e di bellissimi panorami nordici. Ecco allora le città danesi, Bergen, la Statua della Libertà, templi giapponesi, anche l’aereoporto di Billund!
Girovaghiamo in un mondo di lego fantastico, dove tutto è costruito con una precisione e una fantasia sorprendente, fino ad arrivare al cinema 4D dove abbiamo visto un bel cartone animato: Lego Race 4D. Poi siamo andati in un castello di Lego e poi a Lego City, dove c’era un padiglione con una svendita di mattoncini. Io ho comprato un’arma Bionicle di gomma perfetta per il GdR, mentre Fabio una maschera da robot.
E lì è cominciato il vagar per il parco come Darth Fener, con Fabio che lasciava sconcertati i visitatori sensa fantasia! Giusto il tempo di un ultimo giro per rivedere le cose che ci sono piaciute di più e verso le cinque stavamo aspettando l’autobus per tornare a casa. Nel treno siamo ancora immersi nell’atmosfera giocosa e Aarhus ci sembra un po’ triste e "compatta".
Prima di tornare a casa siamo andati a mangiare una pizza da Pizza Hut (finalmente!). Era piccola! Molto più piccola di una italiana, ma non era male ed è stata una buona cena dopotutto. Siamo tornati a casa felici di aver passato una splendida giornata.
Stamattina invece siamo ritornati a Aros, il museo di arte moderna, per vedere le parti che ci mancavano. Per prima cosa abbiamo visto al mostra Fairy Tales Forever, dedicata ad Andersen per i 200 anni dalla nascita. Mi è piaciuta tantissimo, più di tutti mi hanno impressionato due cose: la prima consisteva in una sedia racchiusa in un cilindro fatto da centinaia di cornici di finestre vecchie alto sette metri. Il suo profondo significato mi ha compito: io vedevo lo scrittore seduto lì, su quella sedia che vedeva nella sua mente aprirsi finestre in altri mondi, in altri tempi e spazi, fino a che le idee lo riempivano e lo ubriacavano di storie…
La seconda opera consisteva in un uomo e una donna (costruito in stile iperrealistico) che camminavano mano nella mano verso il davanti, senza curarsi del fatto di avere un pianoforte sfasciato adosso e forbici e cacciaviti piantati nella carne. La donna addirittura ha mezza testa e una gamba staccate, ma loro continuano ad andare avanti, nonostante tutto. Molte altre opere mi sono piaciute, anzi tutte direi, tanto che non ho potuto fare a meno di comprare il catalogo!
L’ultimo piano sotterraneo del meraviglioso museo Aros è chiamato "i Nove Spazi" Si entra in un mondo nero illuminato da deboli luci con nove grandi sale simboleggianti i nove gironi dell’inferno dantesco, dove ci sono allestimenti di arte contemporanea. Purtroppo solo quattro dei nove spazi erano pieni perché il museo è ancora giovane.
In uno c’erano cinque schermi con immagini evocative, tipo riflessi del tramonto sull’acqua, neve che cade, bolle di tuffi…e ci si sentiva sprofondare in un’oceano cupo e infinito…
Il secondo spazio conteneva un enorme schermo con colori rossi che colpivano moltissimo, come una porta per l’inferno.
Un altro spazio conteneva una specie di testa umana su uno sfondo blu che gorgliava strani versi.
L’ultimo spazio era un salotto di una casa, in apparenza normale, ma che poi piano piano, secondo ciò che accadeva sul televisore, si animava: le lampade si accendevano, i tioli sui libri si illuminavano, il cielo fuori dal balcone cambiava, addirittura il muro si illuminava di stelle e perfino sul pavimento apparivano luci nel parqué! Meraviglioso!
Dopo questo viaggio in uno dei musei più belli che io abbia mai visto siamo tornati a casa. Poi il pomeriggio io sono uscito per un giro nel centro mentre Fab è rimasto a casa a studiare.
Anche ieri sono andato in giro, ripercorrendo la strada principale (la KJG di Aarhus) sono arrivato a un canale molto veneziano che mi ha condotto alla cattedrale e al teatro dell’opera veramente bello e suggestivo. Poi da lì sono tornato indietro fino all’Aros e alla Concert Hall dove non ho potuto fare a meno di entrare.
Oggi ho fatto lo stesso giro al contrario di giorno (ieri era by night) e sono arrivato al porto. Poi verso le 18.00 faceva troppo freddo e sono tornato a casa. Ora Fab sta cucinando del pesce con patate…mmm…buono…
Domani al vacanza Aarhusiana finirà e mi dispiacerà lasciare la Danimarca e Fabio che mi ha fatto divertire moltissimo in questi giorni! E non dite che mi dispiace solo per la cucina! Malelingue! Veramente non so come ringraziarlo e spero che venga a Oslo in modo che io possa ricambiare l’ospitalità! W Aarhus! W Fabio!

mercoledì, ottobre 26, 2005

NEVE!


























Francesco Aarhus Miniserie - Parte 2 di 4 : Il Giano Artistico


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 2 di 4 : Il Giano Artistico

74 giorno (Terzo a Aarhus)
20 ottobre 16.14

Il tempo è giunto, cari abitanti delle prossimità equatoriali, per il secondo resoconto dalla giuliva terra danese. Lo student residence di Fabio non è grande come Kringsja (Oh, K, terra di grandi e metafisici viaggi inter building!) ma è composto da soli 5 edifici ed è un po’ fuori città, anche se col bus 11 in venti minuti sei in centro.
Ciò che più mi ha angosciato è il fatto che qui tutto è piatto, niente salite né discese, solo una distesa infinita fino all’orizzonte. Per di più gli edifici sono bassi e non ci sono alberi svettati, quindi l’impressione è quella di essere schiacciati dal cielo.
Il corridoio di Fabio è uno spasso: popolato da danesi simpatici, è teatro di strani eventi. Appena arrivati abbiamo trovato 3 uova che soggionavano sul tappetino d’ingresso di una stanza! Poi c’è un’armadio per le scope e l’aspirapolvere e mi è stato detto che una volta hanno chiuso dentro un ragazzo e un’altra volta l’hanno spostato per bloccare l’uscita di una stanza! La stanza di Fabio è grande e ha angolo cucina e bagno in camera! Anche la vista non è male e la stanza è a 1 minuto a piedi dalla fermata del bus, quindi è perfetta!
Ma qui ci si sposta praticamente solo in bici data la conformazione del territorio e Fab ne ha comprata una di seconda mano!
Martedì (il giorno in cui sono arrivato) non siamo usciti perché io ero stanco e ci simao persi in chiacchiere, siamo solo andati a fare la spesa dove io ho fatto scoperte eccezionali tipo la Nutella o il Primitivo di Manduria ad un prezzo accettabile! Incredibile!
La corona danese è quasi identica a quella norvegese come cambio ma qui le cose sono più economiche.
Mercoledì mattina siamo andati ad un museo all’aperto tipo il Folk Museum di Oslo che è stato interessante, c’erano cose in più rispetto a Oslo e molte cose in meno, diciamo che questo era più concetrato sulla parte ottocentesca, mentre a Oslo si spazia dalla preistoria a oggi. Io e Fabio ci siamo lasciati andare a foto pazze: stimolati dall’episodio della marmellata sul naso, abbiamo cominciato a trovare riferimenti dal Paese delle Meraviglie ovunque e così nel negozio di cappelli abbiamo fatto il Cappellaio Matto, oppure in mezzo agli ingranaggi e orologi nel museo del tempo ci si è sentiti un po’ Leprotti Bisestili…
Per pranzo siamo tornati a casa e abbiamo studiato un po’ perché Fab ha un libraccio di EU Competition Law da 1300 pagine sa studiare e sta a pag 200…
La sera siamo andati all’Aros, il museo di arte moderna di Aarhus, sicuramente la maggiore attrazione della città, che il mercoledì chiude alle 10 di sera (!!!) altro che National Gallery!
Mi è piaciuto molto, soprattutto come architettura, c’erano poi dei dipinti interessanti, tipo uno settecentesco di un funerale in cui c’era un fantasma…ma non lo era davvero credo, forse solo la correzione del pittore che è venuta fuori col tempo…
Poi oggi, giovedì, siamo andati la mattina presto (9.30) insieme a Eva, amica ungherese di Fab, al museo preistorico molto fuori Aarhus. Dopo aver collezionato un’amica di Eva siamo arrivati a questo museo disperso nelle campagne.
La prima parte era sulla preistoria e sul primo medioevo danese ed è stata bella anche se forse era allestito meglio il museo di Oslo, ma c’erano cose interessanti, come un uomo trovato perfettamente conservato in una fossa piena d’acqua in cui era stato messo dopo averlo sgozzato per un sacrificio. Qualcosa di un po’ macabro se pensi che il poveraccio non avrebbe mai immaginato di suscitare tanto interesse più di 2000 anni dopo la morte!
Io mi sono immerso in idee forti: riflessioni su come sarebbe stata la vita e la cultura umana se gli esseri umani avessero accettato fin dal principio la legge naturale per cui tutto muore, anche gli uomini, e i loro corpi, le loro idee e cuori, ritornano ad essere parte della natura. Come sarebbe stato il mondo se l’uomo fin dal principio avesse considerato l’idea di una vita dopo la morte pura follia o non l’avesse considerata proprio? Ma su questo tornerò in altra sede. (Oh, mi sento tanto un professore!)
La seconda parte del museo era sulla cultura vichinga ed è stata meno interessante. Poi però è arrivata la pioggia a funestare la giornata e non abbiamo potuto vedere bene l’Open Air Museum con la parte preistorica simile a quella del Folk di Oslo. Solo una rapida occhiata mentre l’acquazzone diventava esagerato non mi ha convinto troppo, ma la parte migliore ci è stata preclusa dalle intemperie.
Al ritorno volevamo fermarci a mangiare una pizza visto che qui ci sono varie "pizzArie", come dicono loro, che a detta di Fabio non sono così male. Ma da Pizza Hut (la popolare catena americana) c’era una fila impressionante, mentre alla pizzaria vicino acasa avevano tolto i tavoli, quindi ci è toccato tornare a casa a mangiare lu porche! Ecc addu sta lu porche!
Ora siamo di nuovo qui a studiare (si vede come studio io) poi più tardi magari io uscirò a fare un giro mentre il poveraccio drovrà subirsi il libro enorme! U povr figl!
Ora vi saluto che studio che è meglio! Il 10 novembre c’è l’esame! Argh! Ciao!

Francesco Aarhus Photo Collection #1












Tre uova su un tappetino nel corridio di Fabio. Fabio che declama le proprietà dell'acqua in bottiglia di plastica ottocentesca alla città vecchia. L'interno del museo Aros. Una enorme statua accoglie i visitatiori della mostra Fairy Tales Forever.

lunedì, ottobre 24, 2005

Francesco Aarhus Miniserie - Parte 1 di 4 : In viaggio con i piccoli prof


La Fays Production
Presenta:
Francesco Aarhus Miniserie
Parte 1 di 4 : In viaggio con i piccoli prof


72 giorno (Primo a Aarhus)
18 ottobre 8.30

Cari amici, come promesso qui comincia il diario del mio primo viaggio erasmusiano (se escludiamo Drobak). Sono al gate 37A dell’aereoporto di Oslo, in attesa del boarding per il volo che mi porterà in danimarca. Devo dire che come partenza è stata abbastanza normale, certo normale per uno come me!
Ieri sera a lungo ho penato per addormentarmi: la mia coscienza era sorretta dalle munifiche note della chitarra di Are, che si spandevano nella notte profonda (ore 10.15) come soavi lamenti di creature di un altro mondo. Poi la sua voce è arrivata a completare l’opera, rigettandomi dalle piacevoli nebbie prima del sogno, dove luci mistiche giocano sul prato infinito oltre i colori primari, nella fredda sera osloense dove il ghiaccio già cominciava a rendere muti i fiori.
Stamattina un suono impietoso ha percorso la mia mente, aprendo come in una morsa, i miei occhi che fugaci hanno cominciato a sondare l’ambiente. Buio. Freddo. Le sei.
Mi preparo in fretta cercando di non svegliare il sonno dei giusti, ho anche il tempo di divorare uno dei meravigliosi muffin di Oslo, quelli che riescono a riempire una mattinata gelida di un dolce sapore di cioccolata. Meglio del nesquick.
Poi fuori, ad affrontare il freddo, sotto un cielo di stelle che fanno splendere il ghiaccio delle ore prima dell’alba e una luna così luminosa e piena da sembrare irreale. La metro arriva puntuale, annunciata dai lampi azzurri sulle rotaie e da quel sibilo come di un animale agonizzante.
Il vagone è quasi vuoto: c’è più gente di quanta pensassi. Fuori il buio mangia i contorni di ogni cosa e quel viaggio ormai familiare mi pare la caduta in un mondo vuoto. Addirittura lo speaker che annuncia le fermate si sbaglia: "Neste stajion Majorstua…Tasen!" E io sorrido pensando che a quest’ora si può perdonare tutto.
Poi la luce verdognola di Jerbanetorget mi accoglie come un pomeriggio di calma sopita e io mi avvio, sicuro per una volta della meta, a prendere il treno per l’aereoporto. La stazione è viva, come un immenso animale meccanico con flussi di treni e persone mossi dai motivi più svariati, ma pronti a viaggiare, per quanto il viaggio possa essere breve o lungo. Faccio il biglietto e salgo sul Flytoget.
Pare che dobbiamo fare il boarding ora, continuo dopo.
Falso allarme e figuraccia: ho dimostrato, se cen’era bisogno, a tutti questi uomini d’affari intorno a me che io non sto viaggiando per lavoro!
Sul Flytoget ho visto Oslo allontanarsi mentre il treno fendeva le campagne ombrose. Poi uno strano colore blu ha coperto i finestrini, una patina di grigiore ha offuscato tutto. Mi sono accorto, quasi di colpo, di star viaggiando in una delle nebbie più dense che io abbia mai visto: non c’era nulla fuori, solo le luci dei lampioni davano al sicurezza di essere ancora nel regno dei vivi.
Ma quelle luce immerse nella nebbia persistente sembravano belle come delle fate sulla superificie cristallina di un lago e sono rimasto incantato dalla loro danza, tanto che la voce tranquillizante che annunciava l’arrivo all’aereoporto mi ha colto completamente alla sprovvista.
L’aereoporto è ancora più pieno della stazione: luminoso, abbagliante, attrae con strani giochi di prestigio commerciale e calma i brividi con calde e ristoranti pause dove non ci si può non adagiare a sorseggiare gustose bevande pensando alle nuvole.
Mentre mi dirigo verso il gate, dalle ampie finestre vedo la nebbia sommergere ogni cosa e gli aerei con le ali immense che si perdono nel grigiore fantasma.
Arrivo al gate. E’ presto. Allora prendo un cappuccino a un bar dove come panini ci sono i tipici sandwich aperti alla norvegese, ai gamberetti, al salmone e addirittura alle aragostine. Distolgo lo sguardo rapido per immergermi nella schiuma della tazza.
Quando ho finito e ho gola e lingua completamente bruciate cerco un bagno e seguo un cartello mendace fino in un posto strano. Capisco di aver sbagliato, ma un tizio mi ferma repentino e mi parla in norvegese. Io al solito gli chiedo la traduzione e lui mi dice: "Venga, venga." Oh no! Paura! Ma io non ho fatto niente, passavo di qui, cercavo il bagno! Con aria pietosa capisce che sono solo un povero disgraziato e mi lascia andare…
Dopo aver trovato il bagno ben nascosto vado al gate, ma sorpresa! L’hanno cambiato! Argh! Allora prendo a setacciare i cartelli sfavillanti per trovare il gate giusto e alla fine mi trovo davanti ad una porta che dà pare all’esterno, c’è una tizia che sistema dei pacchi. Le chiedo lumi, lei mi offre tenebre, io prendo la porta dopo che un tizio vi si è immerso.
E così mi trovo in un corridoio freddo, poi per delle scale e un tunnel e alla fine arrivo qui, al gate fantasma, disperso quasi nel nulla. Capisco ora che a prendere sto volo saremo in cinque…mah! Ora sto aspettando il boarding…volare, oh oh! Fra poco sarò tra le nuvole, lì dove solo le aquile osano! (sì una volta) mi sento in mezzo a una combriccola di piccoli prof…forse è ora! Ci sentiamo dopo!

Ore 9.31

Il volo è in ritardo per il nebbione. Che barba, speriamo bene! Ma io me lo snetivo…Vabbè, dai, ora devo aspettare ancora in mezzo a questo concilio di professori, non c’è nemmeno una donna! Nemmeno un ragazzo! Aiuto! No, no, l’esame di scienza politica l’ho già fatto! No, non mi interroghi di nuovo!

Ore 14.11

Cari amici, sono in Danimarca!
Sono sopravvissuto ad uno di quei viaggi che possono capitare solo a me, di cui ora o poi vi parlerò bene. Sono nella stanza di Fabio Massimo in uno student residence di Aarhus (si legge orhus). Stiamo per mangiare un pollo alla cacciatora che emana un profumo divino: davvero Fabio è un cuoco provetto! Comunque riprendiamo il racconto da dove l’ho lasciato.
Dopo aver fatto l’imbarco sono salito sull’autobus insieme ai piccoli prof. La nebbia era intorno a noi e giustificava i venti minuti e più di ritardo che il volo ha subito. L’autobus si è immerso nella nebbia e ci ha portati attreverso strade luminose fino all’aereo. E lì non ho potuto fare a meno di esclamare un "Oh madonna mia!" che ha fatto girare tutti i prof verso di me.
L’aereo era microscopico, massimo 15 posti credo! Oh mio dio, ma quel coso vola? Sicuri che non vada via terra? Faccio per salire sul trabbicolo mentre per la prima volta in vita mia ho paura di volare. Prima di salire mi fanno depositare lo zaino perché dentro non c’è posto!
E così entro nel veicolo.
Ora pranzo. A dopo.

Ore 20.20

Fabio è un genio. L’odore dei funghi sta riempiendo la stanza mentre lui cucina come uno chef provetto. Ma di questo parliamo dopo. Continuamo il racconto.
Il trabiccolo della British Airways è molto basso. Con il cuore pulsante salto i ventiquattrorati e mi dirigo al secondo posto dell’aereo. Il mio. Fuori l’ala pare piccola, con un rotore sproporzionato e un’elica grande e possente.
L’hostess mi sorride come se fosse la prima volta che volo, poi vede il libro italiano con segnalibro-cartolina di Madrid e tace.
La nebbia è intorno a noi. La pala del rotore comincia a girare velocissima, creando come un vortice nella nebbia fine. Io continuo a guardare fuori mentre il velivolo comicia a muoversi, quasi penso che stia per uscire dall’aereoporto e prendere l’autostrada quando un’accellerata mi annuncia l’inizio del decollo. Paura…Il trabiccolo traballa nella nebbia e poi dopo un attimo di calma prende il volo. In pochi istanti la nebbia è sotto di noi, un mare infinito che pare così minuscolo e insignificante illuminato dall’alto dal meraviglioso sole del cielo oltre le nuvole. E’ bellissimo. L’aereo sembra andare lentissimo mentre il panorama di laghi e colline sotto di me è meraviglioso.
Dopo un po’ mi immergo nella lettura dell’ultimo romanzo di Terry Brooks (un mito! un mito!). Noto, però, vicino alla tenda della cabina del comandante (che ogni tanto si sposta mostrando strane luci e bottoni) c’è una placca con i membri dell’equipaggio. Sono solo tre pilota ,4 tacchette, copilota, 3 tacchette e hostess, tal Maria Junior, con una solo tacchetta! No ciccina, dai che ce la fai, riuscirai a far carriera!
Maria mi porta un succo d’arancia, poi una scatola con gustose cibarie, poi del pane. E io comincio a fare il casino più totale! Spalmo il burro salato (danese!) sul pane che si frantuma coprendomi di briciole, poi apro il formaggio e mangio pure quello mentre mi dirigo ferino su un dolcetto al cioccolato e una marmellata divina…
Insomma, gustando la mia terza colazione della giornata e leggendo il libro in poco tempo il viaggio passa e l’aereo si reimmerge tra le nuvole per atterrare. Giunto il momento di scendere faccio per avviarmi verso l’uscita quando un tizio mi ferma: "E lei dove va?", e io "Aarhus…" e lui: "Ma questa non è Aarhus, Aarhus è la prossima fermata." Lo sapevo che era un autobus, lo sapevo…
Mi risiedo. Siamo rimasti solo in due passegeri, meglio dell’aereo presidenziale!
Dopo un mini viaggetto finalmente arriviamo all’aereoporto e dopo aver recuperato il mio bagaglio (la valigia di Laura), unico solitario in una sala completamente vuota, mi dirigo verso il Flybus. "Lei viene da Oslo?" mi chiede l’autista. Annuisco. "Andiamo". Salgo sull’autobus. Sono solo io. "Dove sta andando?" "A trovare un amico, lui è in erasmus e…" "No, dove ti porto?" Glielo dico. Andiamo.
Le campagne danesi mi accolgono con i colori dell’autunno e mi ricordano i paesaggi che vedevo ogni giorno mentre andavo al liceo…Dopo uno scambio di messaggi con Fabio e un lungo viaggetto entro in città. E’ bella, molto più continentale di Oslo, più calda, anche se non ho visto granché.
Scendo dal bus ringraziando l’autista. Fabio Massimo arriva qualche istante dopo. La sacra ricongiunzione! Ci immergiamo in una strada che è la Karl Johans Gate aarhusiana in cerca del cambio. Dopo averla percorsa a lungo distratti dalle chiacchiere ci accorgiamo di averlo saltato e torniamo indietro. Cambio i miei euro rimasti in corone danesi.
Vado a cena, pasta ai funghi!

Dopo mezzanotte

Stiamo per andare a dormire, è stata una giornata stancante. Non voglio trattenervi ancora a lungo sul resto della giornata anche perché non c’è stato molto a parte il primo contatto con le usanze danesi. Dopo aver avuto le mie nuove corone siamo andati a comprare l’Aarhus Pass per visitare i musei e poi siamo andati allo studentato e qui ce ne sono di cose da dire, ma ora sono stanco. Siamo usciti verso le sette a fare la spesa e poi abbiamo cominciato a chiacchierare finora. Ora gli occhi mis i chiudono, domani il primo sguardo al mondo danese. Per ora buonanotte da Aarhus!

domenica, ottobre 23, 2005

Francesco Aarhus Miniserie - Prologo

Quando finisce un'avventura, un'altra è già lì dietro l'angolo ad aspettare, se ne intravedono i contorni e magari qualche movimento furtivo, ma il futuro resta sempre nell'ombra.
Così ora che i miei piedi e il mio cuore poggiano di nuovo nel freddo suolo norvegese, i profumi, le immagini e i sapori della Danimarca non mi hanno ancora abbandonato e le visioni e le speranze per Roma cominciano a crescermi dentro.
Per tutti coloro che desiderano lacerare il velo del tempo e scoprire ciò che è accaduto in quest'ultimo dialogo scandinavo, presto, prestissimo, su questa pagina nera arriverà la Aarhus Miniserie, una raccolta in quattro puntate dei giorni danesi.
Non perdete neanche la Aarhus Photo Collection con i momenti topici della vacanza.
Ma ora lasciamo che sia Fabio Massimo a introdurci nel magico mondo di Aarhus, 'cause Aarhus is magic!

lunedì, ottobre 17, 2005

Dialoghi Scandinavi

E così, miei cari amici che con occhi lucidi e docili scorrete questa lunga pagina nera dove svavillanti creature si parano dinanzi, fiere della loro nobiltà, è giunta per me l'ora di abbandonare, sì pur per breve tempo, le frastagliate e amorevoli sponde oslentine, per approdar in porti sicuri e vicini. Infatti, domani, allo spuntar del sole, attraverserò le nubi amiche per arrivare in terra danese dove ad aspettarmi ci sarà il prode Fabio Massimo, stimatissimo amico teatrante, rinomato nello riverso mondo per dialoghi argunti su lu porche e lu pedocchio.
Apperciodiché, poco sentirete in cotali giorni delle mie immense avventure, ma qualcosa forse trapelerà, fino al fatal ritorno, quando di traboccanti meraviglie sicuramente il nero risplendrà, più del manto della notte luccicante di stelle.
Ordunque non siate tristi ma gioite, questo silenzio è denso di vita, una quiete che preannuncia di emozioni una tempesta.
Il sogno continua. Sempre.
A presto.
Francesco

PS Si nota che ho appena finito di vedere il Mercante di Venezia sul computer?

sabato, ottobre 15, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #38 e 38bis



La prima sala che ha ospitato la premiazione del Premio Nobel per la pace al Nobel Institut (ora il premio viene consegnato nella City Hall del municipio).
I tre super Erasmus Student nella sala dove si riunisce la commissione, sotto ai ritratti dei vincitori del Nobel per la pace.

venerdì, ottobre 14, 2005

L'appetito passa guardando!


Questa foto è stata pubblicata per gentile concessione di Laura che mi ha raccontato la storia che segue. Ieri Laura ha sentito nuovamente il timido gridare come un pazzo. Era già successo quando aveva fatto entrare incautamente tre piccioni in cucina. Questa volta il timido aveva espresso il suo...disappunto circa ciò che stava cucinando la cinese. Il crostaceo si muoveva ancora...Il timido pensava fosse un grosso ragno...Poi ci si chiede perché la cucina italiana piace a tutti...

Francesco Osloan Network #20


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

68 giorno
14 ottobre 11.34

Cari amici,
Ieri mi sono spinto lì dove nessun Erasmus aveva mai osato.
Avrei voluto scriverne ieri, ma alterne vicende mi hanno impedito di trovare il tempo, quindi oggi, sotto un sole meraviglioso, in un cielo blu come sono la purezza di quest’aria può offrire, vi narrerò un’avventura incredibile.
Ieri sono tornato in Italia per un’ora.
Il mio viaggio mi ha portato, insieme a Laura e Graziana, fino in via INKOGNITOGATA, che già il nome è tutto un programma. Qui, raminghi, cercavamo la nostra meta, ma dato che è una strada sconosciuta, non riuscivamo ad orientarci. Quando ecco arrivare un tizio! Fulminei all’attacco ci facciamo indicare il posto e lui, vestito elegantissimo e con un’aurea di istituzionalità che gli girava attorno come un elettrone, ci ha portati dritti là.
Eccola. Al numero 7 della via sconosciuta un tricolore illumina la nostra giornata. L’ambasciata italiana è là.
Con un certo timore reverenziale litighiamo per chi debba suonare il citofono, poi Laura schiaccia il bottone e senza una parola il pesante cancello immerso nelle foglie autunnali si apre. E noi torniamo a casa. Camminiamo lentamente lungo il vialetto osservando il giardino pieno dei colori autunnali, quando ad un certo punto da una finestra ci arriva un urlo: "Prego! Prego!"
Terrorizzati vediamo la faccia contorta in una smorfia di fastidio di un carabiniere. "Forza, che aspettate? Là è la porta, entrate, entrate!"
Felici di aver riavuto un sì pure preve contatto con la famosa gentilezza italiana, entriamo nella porticina dove il carabiniere ci stava aspettando: "Beh, cosa volete?"
Due cose gli dico: primo volevamo sapere se era possibile votare per le elezioni primarie, ma il carabiniere non sa niente e ci dice di aspettare in una saletta.
Lì noi tre dimentichiamo di essere in un fazzoletto di Italia in Norvegia, e ci sembra di essere tornati alla madrepatria, con le famigerate sale d’attesa in cui struggersi l’anima. Leggiamo avvisi di matrimoni di italiani con norvegesi, un annuario delle ambasciate, un giornale per gli italiani residenti all’estero.
Poi un altro tizio esce da un ufficio e ci chiede cosa vogliamo. Io gli ripeto la richiesta e lui mi dice che non è possibile votare. Io lo sapevo, perché la provedura è ben più complicata di quello che sembra, allora gli pongo la seconda domanda. Volevamo sapere se c’era qualche stage da fare lì all’ambasciata, siamo studenti di scienze politiche, volete che vi raccogliamo le foglie nel giardino? Vi facciamo le fotocopie?
Il tizio ci dice di aspettare e si rinchiude nel suo ufficio. Ogni tanto il carabiniere si affacciava per controllare che facevamo…
Dopo un po’ esce e ci dà indirizzi e numeri di telefono a cui chiedere. Noi lo ringraziamo e il carabiniere ci sbatte fuori. Con malinconia percorriamo il vialetto e, quasi senza rendercene conto, siamo di nuovo in Norvegia.
Ripercorriamo Inkognitogata con le sue ambasciate in meravigliosi palazzi immersi nell’edera e risbuchiamo nella strada principale, quella che passa affianco allo Slottsparken, il parco del palazzo reale.
Fatto sta che non ci eravamo ancora spinti abbastanza in là nella nostra ambizione, così siamo andati al Nobel Institut. E’ un posto meraviglioso, già dall’ingresso…abbiamo salito la scala a chiocciola dorata e siamo entrati nella biblioteca, una vera miniera di diamanti per gli studiosi di relazioni internazionali.
A una simpatica signora abbiamo chiesto come potevamo fare ad avere gli inviti per la cerimonia della premiazione del Nobel per la pace che si svolge a Oslo il 10 dicembre. Per chi si ricorda noi lo sapevamo benissimo, perché eravamo andati a chiedere io e Laura ad Agosto, ma avevo troppa voglia di tornare qui. Infatti la tizia che ce l’aveva spiegato la prima volta appena ci ha visti si è messa a sorridere apertamente…
Comunque fatto sta che ci dice di scrivere una lettera con nome, indirizzo, nazionalità e motivo della richiesta. E ci fa entrare in una accogliente saletta privata tutta per noi.
E lì parte il momento elucubrativo. Ci abbiamo messo tutte le nostre arti psicologiche a scrivere quelle poche righe e spero che si sia capito quanto ci tenevamo ad avere l’invito.
Quando l’opera d’arte è stata compiuta, ci hanno detto di consegnarla a un’altra tizia che, commossa dal vedere tre ragazzi così giovani interessati in una cosa così importante, ha detto: "Ora farò una cosa che non faccio spesso."
Morale della favola: ci ha portati in giro per l’istituto! Bellissimo! Abbiamo visto la sala dove la commissione decide il vincitore e ci siamo pure seduti al tavolo! E lei ci ha fatto una foto!
Poi la sala antica della premiazione, la collezione delle copie delle lauree del premio, la copia della medaglia di quest’anno. Tutto! E’ stato bellissimo!
Siamo usciti proprio soddisfatti! Speriamo che ci mandino l’invito! Sarebbe grandioso!
Tutti contenti per finire bene la mattinata siamo andati, costretti da me, a fare un giro in fumetteria, dove ho trovato cose meravigliose, ma non ho comparto nulla, e poi a prendere la metro.
Io mi sono fermato a Blindern, ho pranzato, ho studiato un po’ e poi sono andato in palestra. E dopo sono tornato a Kringjsa. La sera ho parlato con mezzo mondo su messanger fino a che il sonno ha avuto la meglio e sono andato a dormire sognando di riuscire a realizzare il sogno del Nobel…
E stamattina nulla, sto scrivendo questo diario mentre Are suona e canta a squarciagola…per fortuna ora ha smesso…
Come vedete, amici miei, Oslo è una città che offre meraviglie incredibili, basta solo saperle cercare e prendere ogni possibilità che ti viene offerta…
Mitica Oslo!

Francesco Osloan Photo Collection #37 e 37bis





















In via INKOGNITOGATA siamo tornati in Italia per un'indimenticabile ora...

mercoledì, ottobre 12, 2005

Francesco Osloan Network #19


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo


66 giorno
12 ottobre 18.12


Oggi miei cari amici è il Columbus Day, 513 anni fa Cristoforo Colombo scoprì l’America. E da lì cominciò tutto. E’ incredibile pensare a come da una cosa piccola derivino infinite conseguenze inintenzionali. Dove saremmo oggi se l’America l’avesse scoperta qualcun altro? E se l’America avesse scoperto noi? Questo è sempre il tema più ricorrente nei "what if".
In tutto ciò io sono disperato. Facendomi due conti ho capito che non riuscirò mai a leggere i due libri e i due compendi di EU and Nation States e a fare la tesina nel frattempo. Sono preoccupato, speriamo che tutto vada bene, se no mi tocca farlo in Italia e darla vinta alla LUISS…
Comunque a prte questi brrrrutti e cattivi pensieri è giunto per me nuovamente il momento di aggiornarvi su ciò che avviene in questa landa fredda e ombrosa.
Ma prima voglio farvi vedere cosa è scaturito da una conversazione tra me e Laura questo pomeriggio.

Francesco scrive:
Calabria, un immigrato clandestino svela progetti eversivi
L'antiterrorismo conferma. Informativa al ministero dell'Interno
Confessione shock a Cosenza
"Sono un kamikaze islamico"
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
ok
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
ok
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
allora
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
io ora
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
conterò
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
fino a 10
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
dopo di che
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
inizierò a urlare
Francesco scrive:
no
Francesco scrive:
aspetta
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
1
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
2
Francesco scrive:
nooooooooooooooooo
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
3
Francesco scrive:
no che ti arrestano
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
4
Francesco scrive:
mado il timido ci resta secco
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
5
Francesco scrive:
laura no dai
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
6
Francesco scrive:
ce la possiamo fare
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
7
Francesco scrive:
laura no scherzavo
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
8
Francesco scrive:
non è vero
Francesco scrive:
lauraaaaaaaaaaaaaaa
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
....
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
ok
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
io ora controllo
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
sul sito di repubblica
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
se è vero
Francesco scrive:
no non contrallare
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
1) urlo
Francesco scrive:
nnnnnnnno
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
2) inizierò a parlare norvegese
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
3 )domani all'ambasciata cambio cittadinazna
Francesco scrive:
no no
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
la prima cosa da fare
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
è non tornare mai più a roma
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
la seconda
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
è non prendere mai più un treno
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
la terza non muoversi mai pùi da alessano
Francesco scrive:
Presentato a Roma "Paradise now" di Hany Abu-Assad, storia
a tutta suspence che mostra le motivazioni del terrorista suicida
Le ultime 24 ore di un kamikaze
nel film-shock made in Palestina
La pellicola corre agli Oscar per uno Stato che ancora non c'è
Il regista: "Felice di correre per una causa e non per un paese"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
fra forse nn hai capito
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
io a roma nn ci metto pùi un piede neanche da google earth ci vado più
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
basta
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
io rinnego
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
io rinnego l'italia
Francesco scrive:
ma no
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
rinnego l'italia
Francesco scrive:
per così poco
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
perchè
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
:
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
1) è pericolosa
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
2) c'è berlusca
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
3) c'è la chiesa
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
4) non c'è lavoro
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
5) si muore di fame
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
6) è inquinata
7) è corrotta
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
8) è un casino totale
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
9) hai il 99% di cadere nelle mani degli usurai calabresi
Francesco scrive:
basta
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
10) la scuola fa schifo
Francesco scrive:
tuttio ciò finisce dritto sul blog
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
11) la ricerca è all'ultimo posto
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
12) i biglietti del treno costano cari
Francesco scrive:
pure qua
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
13) sull'eurostar roma-milano c'è l'aria condizionata e su quello roma- lecce no
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
14) l'eurostar roma-milano ci mette 4 ore, quello roma-lecce 7
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
15) l'eurostar roma-milano ha lo spazio per i bagagli, quello roma-lecce no
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
16) in prima classe per milano ti offrono da bere e lo snack, in quello per lecce no
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
17) se devi prendere un treno devi fare voto alla madonna
Francesco scrive:
voglio vedere dove riesci a arrivare
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
18) se attraversi col verde non solo ti investono ma ti bestemmiano di sopra
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
19) usano i clackson pure per far spostare un uccellino dalla strada
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
20) la P.A è un'associazione a delinquere
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
21) ti costringono ad andare via dal tuo paese
Francesco scrive:
tutto sul blog
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
22) in italia c'è max gazzè
Francesco scrive:
LAURA
Francesco scrive:
in italia c'è pure elisa
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
23) in italia c'è maria de filippi che conta più di un primario
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
24) elisa canta in inglese
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
25) in italia la pubblicità dura così tanto che ti addormenti prima dell'inizio di un film
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
26) ad agosto il mare diventa uno schifo perchè tutti gli yacht si affollano
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
26) per costruire un porto distruggono un'intera costa ( vedi leuca )
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
28) in italia c'è bari
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
29) in italia c'è milano
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
30) in italia c'è l'atac
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
31) le ferrovie dello stato arrivano fino a lecce e poi stop
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
32) non ho mai avuto una palestra a scuola
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
33) non ho mai avuto la possibilità di fare uno sport che mi piaceva
Francesco scrive:
tuttttttto sul bloooooog
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
no fra che dici
Francesco scrive:
sì sì
Francesco scrive:
ecco ora incolloooo
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
34) si insegna la religione a scuola e se decidi di non seguirla l'alternativa è ....restare in classe a fare religione
Laura - ora che ti vorrei semplicemente - scrive:
no no
35) in italia c'è bossi
36) in italia se sei laureato in antropologia finisci a fare l'insegnante di religione alle scuole medie
37) in italia l'inglese lo insegnano anche le prof di francese

Da qui in poi si cambiò argomento…
Ecco cosa ti fa la norvegia!

Passiamo al mini reportage.
Lunedì niente di speciale, studiato tutto il giorno e poi la sera scherma, dove mi sono divertito un sacco perché Guy, questo il nome del maestro, ha cambiato gioco di riscaldamento facendoci giocare a calcio con una pallina da tennis. Ci siamo ammazzati. Io ho preso una pallinata nello stomaco che mi ha fatto vedere le stelle per dei drammatici secondi. Ma poi ho fatto GOL! Credo sia stato il primo gol che ho fatto in vita mia…
La sera siamo stati al pub dove ho saputo altre amenità norvegesi, tipo che mangiano la testa della pecora intera e fanno a gara a chi strappa gli occhi per primo oppure di una specialità del nord che consiste in pesce marcio…
Martedì, causa l’essere tornato tardi dal PUBEN la mattina non mi sono svegliato e Laura è dovuta venire a tuzzuliarmi alla finestra…
La lezione di Media è stata di una noia mortale: Karoline ci ha spiegato come si scrive una tesina…mi sembrava di risentire Jang! ARGH!
Poi a lezione di EU Morten è stato di una pallosità totalizzante!
Il pomeriggio distrutto l’ho passato a dormire e la sera ho visto Montalbano sooooono!
E oggi niente. Stamattina lezione di Morten superextrapallosa: mezzora a spiegare come sono seduti i vari membri intorno al tavolo della commissione europea senza spiegare che cos’è la commissione europea…
Poi a pranzo abbiamo mangiato un super coso tipo panino al kebab con il pollo e delle cose strane che non ho ancora digerito.
E stasera si esce! Andiamo al pub con dei ragazzi di media e altri. E domani…studiare come un matto. Non è stato molto interessante come diario, eh? Sarà che fra 20 minuti devo uscire…vi saluto! Un bacio a tutti!

martedì, ottobre 11, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #36


Una strana sostanza fluisce lentamente come mossa da un inenarrabile destino...

lunedì, ottobre 10, 2005

Francesco Osloan Network #18


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo

63 giorno
9 ottobre tra mezzanotte e le due

Cari amici miei,
Sono ormai due mesi che sono in Norvegia. Quante cose sono successe, quanti ricordi, quante esperienze...e ancora questa terra riesce a sorprendermi ogni giorno che passa. Quando sono partito per venire qui mi sono reso conto di star perdendo molte cose che avrei voluto fare: vedere le lauree dei miei amici, continuare il corso di vela, andare a teatro, o in vacanza...ma ora più sto qui più mi rendo conto che l'Erasmus è davvero un'esperienza che va fatta, o almeno bisogna studiare all'estero per capire quante cose in Italia non abbiamo e che potremmo avere e quante cose abbiamo e non sappiamo quanto siano preziose.
Oggi voglio prima raccontarvi alcune cose che mi hanno fatto capire che la Norvegia è un altro mondo e dopo vi racconterò delle scorribande in giro per la città.
Questo è un lungo diario, lo so, ma spero che leggerete tutto, almeno la prima parte, perché credo sia molto interessante per noi.

Prima parte Le sorprendenti risorse del welfare state

Prima di tutto vorrei raccontarvi con un esempio come funziona l'università in Norvegia e prendo come oggetto di ananlisi (mamma, quanto suona accademico!) il mio coinquilino Are.
Are dopo il liceo che qui dura 4 anni, ha deciso di lavorare per un'anno in una associazione non governativa di volontariato con progetti in Africa. Nel frattempo ha cominciato a seguire una scuola preparatoria all'università per 6 mesi che dà le basi metodologiche e filosofiche per affrontare gli studi.
Finita questa ha cominciato la vera università nella quale si possono scegliere corsi di qualunque corso di laurea si vuole, purché alla fine di ogni semestre si abbiano trenta crediti. Quindi lui ha fatto corsi di matematica e corsi di astronomia (il che in Italia è doppiamente impossibile perché 1 non si possono prendere due lauree contemporaneamente e questo è stupidissimo 2 per seguire un corso di astronomia bisogna avere tre anni di fisica o di scienze naturali se non sbaglio). Questo per un semestre.
Dopodiché ha deciso di andare per 2 anni in Biellorussia a studiare russo.
Poi quest'anno è tornato in Norvegia e sta seguendo corsi di matematica e corsi di russo.
Quindi alla fine lui si trova con tre possibilità: Francesco scrive:
1 o prendere la laurea in matematica usando i crediti di russo e di astronomia
2 o completare gli studi di russo e prendere la laurea in russo con i crediti di matematica e astronomia
3 o prendere entrambe le lauree studiando per un anno in più
Quindi alla fine secondo lui si laureerà in matematica a livello bachelor (laurea di primo livello) ma poiché loro possono avere 40 crediti dei 180 in altre materie lui userà quelli di russo e astronomia.
Tutto ciò e ha 22 anni!
Confusi? Ci credo, è un metodo completamente diverso dalla nostra università. Alché io non mi sento del tutto d'accordo con questa confusione di corsi. Perché un matematico che invece ha seguito per tre anni assiduamente corsi di matematica ha una preparazione più settoriale ed è quello che deve avere. Pois e ha avuto altre esperienza è cosa fantastica, ma non dovrebbero togliere tempo alla sua preparazione. Intendiamoci, anche a me piacerebbe avere corsi di astrofisica, corsi di meccanica quantistica, di giornalismo e di antropologia, ma quando mi laureo che sono? Un antro-fisico-giornalista? Così come Are sarà un astro-matematico russo?
Quello che voglio dire e che ci saranno lacune nella tua istruzione, perché non sarai un matematico che sa fare tutto, ma solo specializzato in un settore, ma che sa parlare russo e sa qualcosa di astrofisica.
Anche Frederic ha avuto un percorso così ma non voglio annoiarvi descrivendovelo. E anche lui sarà un laureato in scienze politiche anche se su 4 anni ha seguito i corsi di scienze politiche solo per un anno e mezzo...
Ora voi vi chiederete, ma cavolo questi in questo modo si laureano a 29 anni! In Italia un laureato a 29 anni non trova lavoro manco se lavora gratis. Ma qui in Norvegia c'è il trucco: prima di tutto sono pochissimi e quindi la disoccupazione è al 2%, poi sono ricchissimi, perché hanno talmente tanto petrolio che ci fanno il bagno ai bambini (scherzo, non è vero!). E poi le imprese assumono volentieri persone con una conoscenza generale di varie cose e non persone formate in una maniera statica e incanalata in rigidi confini come da noi.
Ma c'è ancora un altro trucco da svelare per completare questo quadro sconcertante.
Chi paga per tutto questo? I genitori? Nooooooo: lo stato!
Eh sì miei cari, perché ogni studente norvegese riceve dallo stato 400 euro di stipendio da studente che non deve restituire e in più altri 600 euro che restituirà quando potrà, per la bellezza di 1000 euro al mese che con il costo zero dell'università norvegese ti permettono di stare più che benissimo. Quindi i ragazzi norvegesi sono completamente indipendenti dai genitori e i genitori che improvvisamente non devono più mantenere i figli si trovano ricchissimi e possono comprare nav, macchine, case sul lago...e possono ricordarsi di avere un figlio una volta a settimana...
Siete sconvolti? Io ero senza parole...
Questo è un altro universo, sono secoli avanti!
Ma ovviamente ci sono strane cose, per esempio il servizio militare è qualcosa di veramente bizzarro...
Per cominciare è ancora obbligatorio: i ragazzi ricevono a casa una lettera e possono scegliere se fare il servizio militare o quello civile o non fare nessuno dei due e andare in prigione. Fare il servizio militare in Norvegia è questione di fortuna, perché può capitarti di stare a sud, a Oslo e non fare assolutamente nulla perché nulla succede, o di finire alle isole Svalbard, vicino il Polo Nord, e ghiacciarti le chiappe in mezzo agli orsi polari.
Ma la cosa strana è che non tutti devono fare il servizio militare, ma secondo i bisogni che in quel momento ha l'esercito si scelgono a caso dall'elenco i nominativi delle persone da chiamare alle armi. E questo può succedere in qualunque momento della tua vita, quindi ogni giorno devi avere paura a guardare nella casetta delle lettere perché potresti trovare la lettera. Anche se mi è stato detto che se prima dei 30 anni non ti hanno chiamato è difficile che lo facciano dopo.
Ma la cosa più assurda che il servizio militare è obbligatorio anche per le ragazze che non hanno avute un figlio entro i trentanni. Ecco perché ci sono così tante ragazze madri in Norvegia!
Per finire un ultima cosa: una ragazza finlandese (a cui accennerò anche nella seconda parte) mi ha detto che in Finlandia ma anche in Norvegia molta gente fa colazione alle 7, pranzo alle 10 e cena, udite udite, alle 12-l'una. Poi la sera alle 8 fanno una seconda colazione ma con cose salate...
Mamma mia, ma come fanno?
E questo per ora è ciò che dovevo dirvi circa le strane usanze norvegesi, ora passiamo alle cose più normali.

Seconda parte Solite insolite avventure Erasmus

Cominciamo con venerdì 7 ottobre. La mattina ho studiato un po', poi a ora di pranzo siamo andati all'università a prendere il libro di EU and nation states che il prof aveva fatto fotocopiare per noi. Dopodiché io sono andato all'agenzia di viaggi a prendere il biglietto per la Danimarca.
Una cosa strana su questa agezia di viaggi è che c'erano dei poster con delle foto bizzarre, tipo c'era in primo piano il braccio di uno con dei tatuaggi e affianco ad ognuno il posto dove l'aveva fatto, poi c'era retro caviglia di un altro con graffi ed escoriazioni (erano orribile a vedersi) con scritto i posti dove se li era fatti e in durante quale sport, poi c'era la guancia di un altro con dei brufoli e i posti in cui aveva mangiato schifezze per procuraseli...disgustoso ma simpatico!
Poi la sera è aperto il nuovo caffè di Kringjsa! Un nome orribile, Zenith, con una scritta filiforme bianca su sfondo celeste opaco terrificante! La sera io, Laura e Graziana (che per la prima volta è stata fuori così tardi, anche se stavolta ha fatto dieci metri da casa sua) siamo andati a vederlo e non c'era una inaugurazione come ci aspettavamo ma la gente stava giusto là normalmente. La cosa sconcertante è che non c'erano ragazzi ma adulti e vecchi! Ma è uno student residence! Comunque per questa inaugurazione c'era un'offerta speciale: una pizza a 99 corone! Che sono più di dodici euro! Mentre nornalmente costa 149 corone che sono più di venti euro! Certo, era un po' più grande del normale, ma una pizza del genere in Italia costa almeno la metà!
Comunque ce ne siamo divisa una in tre...
In tutto questo ridevamo come italiani mentre tutti gli altri parlavano a bassa voce, prendendoci gioco delle strane abitudini norvegesi...
Poi è arrivato Fred e ci ha chiesto dove poteva prendere una sedia, allora una norvegese di mezza età dietro di me ci dice in un italiano un po' stentato: "Lì c'è una sedia, potete prenderla.". Noi sbianchiamo, cioè questa aveva capito tutte i nostri discorsi! ARGH!
Fred mi ha invitato ad andare alla solita festa all'università del venerdì, la solita festa noiosa...A Fred piace moltissimo perché lui si ubriaca un po' e poi torna a piedi a casa alle tre di notte con il freddo delle notti norvegesi...
Sabato mattina sono andato in palestra dove praticamente ero da solo e ho potuto sfiziarmi a fare tutti gli esercizi starni, infatti i miei muscoletti mi fanno un po' male..ma meglio così! In just seven days, I can make you a meeeen!
Al ritorno sulla metro ho incontrato un ragazzo che mi ha fermato dicendo di chiamarsi Antonio e di essere messicano. Dice che mi ha visto parlare con un suo amico (Carlos, che ho incontrato al festival medioevale per chi si ricorda), e che voleva conoscermi perché lui vuole conoscere tutti gli italiani. Ha detto che la sera prima mi aveva chiaramente udito nella caffetteria...i soliti italiani caciaroni! Ma è molto simpatico, quindi magari ci si vedrà qualche altra volta in giro!
Poi la sera il coinquilino norvegese di Laura, chiamato il biondo timido perché non riusciamo a ricordarci il suo nome, aveva organizzato una cena tra i coinquilini dell'appartamento per diventare più amici.
Io e Laura allora impauriti di ciò che poteva combinare abbiamo preso in mano la situazione lasciando a lui la parte organizzativa, mentre noi abbiamo preso quella culinaria. E come ha detto Laura, la cinese porta la coca cola chiusa e le patatine in busta (mi ha fatto tanto ridere questa frase).
La sera arriviamo da Laura dopo aver fatto una bella spesa e abbiamo una bizzarra sopresa: siamo in cinque, io, Laura, Graziana, il timido e la finlandese. Il timido non l'ha detto quasi a nessuno. E chi c'era non poteva venire. Allora stupido sposta a cena, no? No, lui alle otto si presenta con un orribile pigiama con le automobiline da sopra e una calzamaglia nera da sotto (non sto scherzando) chiedendo se può aiutarci a cucinare. Mentre noi prepariamo gli ingredienti chiede se può cuocere gli spaghetti. Noi lo fermiamo per paura che chissà che combini. C'è da dire che il timido è paranoico per la pulizia, la cucina di Laura è talmente pulita e ordinata da sembrare finta, sembra che non ci cucini nessuno, ma nonostante questo lui dice che è sporca.
Risultato della preparazione: trittico tricolore di spaghetti. Rosso: amatriciana aromatica, Bianco: zucchine, salmone e panna, Verde: pesto.
Tutta una mia creazione. Mi sono scoperto chef.
Inutile dirvi che la finlandese e il timido erano deliziati...
Certo poi il timido ha cacciato la gassosa e ha cominciato a berci sopra rovinando l'armonia mentre io e Laura ci scolavamo il suo vino bianco, ma alla fine la serata è stata piacevole e ho appreso alcune delle cose che vi ho raccontato nella prima parte.
Finalmente passiamo a domenica.
Stamattina pioveva a dirotto, forse la peggiore pioggia da quando sono stato qua. Ma poi verso le 11 il cielo si è aperto e un dolce sole ha invaso tutto, liberando nel cielo un azzurro che ti riempie il cuore.
Io e Fred siamo andati a un altro degli special events proposti dall'università: il norvigian broadcasting. Ma mentre io sono andato con la metro, Fred ci è andato con la bici che aveva preso in affitto la sera prima per tornare a casa (questa delle bici in affitto è un'altra strana storia, ma ve la risparmio), avevamo pianificato di vederci alla stazione di Majorstua.
Fatto sta che alla fermata della metro ho incontrato due ragazze del mio corso di Media: Kristin, tedesca, e una ragazza del Minnessota il cui nome non riesco mai a ricordare.
Insieme a loro e a Fred siamo andati al broadcasting che letteralmente significa filodiffusione, ovvero la televisione e la radio. Putroppo o per fortuna, il gruppo di 30 partecipanti era ridotto a 6 e quindi è stato un tour tranquillo, con la guida che era la suo primo tour ed era davvero carina, come se ne vedono poche di norvegesi! Siamo entrati negli studi di registrazione della radio, sui set dei programmi nello studio di regia e nel set del telegiornale ed è stato bellissimo! La cosa più bella è la foto di Fred seduto al posto dello speaker del tg che sta sentendo la guida tutto assorto...sembra davvero un giornalista!
Poi abbiamo preso un caffè e siamo tornati a Kringsja dove ho studiato un po'. Poi stasera abbhiamo mangiato insieme io, Are e Fred e ho saputo tutte quelle cose della scuola norvegese.
Se mi avete seguito fino a qui siete dei grandi e vi voglio un mare di bene! So che era un lungo diario, ma avevo molto da dire e molto non ho detto!
Spero che anche voi vi stiate divertendo, sappiate che Roma mi manca davvero molto! E mi mancate anche voi! A presto! Buonanotte Francesco
PS in tutto questo è l'una e venti passata....

Francesco Osloan Photo Collection #35


Questa foto merita una spiegazione più esauriente. Quando nella televisione norvegese non si sapeva che mandare in onda, si filmavano i pesci di quest'acquario. Questo è l'acquario originale con la telecamera originale. Prima per eccesso di nazionalismo volevano solo pesci norvegesi, poi si sono decisi a mettere quelli tropicali...

domenica, ottobre 09, 2005

L'appetito vien mangiando!



Tre declinazioni dell'amore per la tavola: Trionfo di uova in salsa rossa, Zuppa di pesce con delizie mediterranee, Trittico tricolore di pasta.

venerdì, ottobre 07, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #34

Mai visto qualcuno volare in un blu così!

giovedì, ottobre 06, 2005

Francesco Osloan Network #17


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo


60 giorno
6 ottobre 18.18



Carissimi residenti sotto il cielo che risplende,
Le sorprese aumentato di giorno in giorno, anzi di ora in ora! Ma andiamo per gradi, altrimenti rischio di confondere esageratamente le vostre fresche menti non più avvezze ai miei voli pindarici.
Ieri mattina seconda lezione di EU and Nation States decisamente più interessante della prima, con un nuovo prof tal Ulf Sverdrup, che nonostante il nome bizzarro, è molto simpatico. Parlando del trattato costituzionale europeo ha detto guardandomi (prima ci ha fatto presentare): "L’Italia l’ha ratificato, vero?" E io: "Sì, ma tanto è sempre colpa della Francia" E ho sentito da dietro venire un’aura malvagia da Frederic! Igh igh igh!
Comunque dopo lezione Fred ci ha pregati di fargli vedere l’istituto di media di cui gli avevamo parlato sempre con gli occhi brillanti, così siamo andati a pranzare là. Che meraviglia! C’erano degli spiedini di salmone e verdura che erano la fine del mondo! Mamma mia che mangiata!
Poi siamo tornati a Kringsjo, dove io sono stato un po’ a computer e poi ho studiato un po’ nel compendio di EU. Ma cavolo, è proprio difficile, già è scritto in inglese, poi i concetti sono complicati…speriamo bene…
Ma la cosa più incredibile è successa la sera! Karoline, l’assitente di Media, ci aveva mandato una mail per dirci che aveva organizzato un meeting con noi al pub PUBEN a Frederikke Plass all’università. Noi eravamo convinti che fosse un meeting informale per discutere della tesina e per stare un po’ tutti insieme. Allora abbiamo invitato anche Fred e Graziana che hanno detto entrambi sì, anche Graziana!
Ma arrivata la sera Fred non si è sentito bene, un mega mal di testa l’ha afferrato, e allora ha deciso di restare a casa. Poi, ma di questo ero certo, Gra mi ha detto che non voleva più venire. Io mi sono incazzato come una bestia: e che cavolo, possibile che in due mesi di erasmus non è uscita neanche una sera? Le ho detto che se non fosse venuta non l’avrei mai più invitata da nessuna parte e lei non è venuta. Io non capisco davvero…E pensare che ci c’erano persone che avrebbero fatto di tutto per venire in Erasmus e lei che ha questa possibilità la butta via con disprezzo. Ma ora basta davvero, io non le dirò più niente, non è che posso stare a pregare la gente!
Comunque da questo episodio e dall’erasmus in genere io e Laura abbiamo tratto la conclusione che esistono tre modi di vivere questa esperienza: il Tipo 1 è l’Erasmus Culturale, ovvero stare in una città cercando di vivere la cultura di quella nazione, di vedere più cose che si può, di prendere tutto ciò che questa esperienza può dare. Il Tipo 2 è l’Erasmus Cazzeggio, ovvero andare alle feste ogni sera e ubriacarsi tornando a casa alle cinque per svegliarsi alle tre di pomeriggio e fare la stessa cosa. E poi c’è il Tipo 3 che è l’Erasmus Recluso, ovvero stare chiusi tutto il giorno in casa a pensare a tutto ciò che ci manca, a come vorremmo essere a casa e al fatto che non ci sia niente da fare.
Io e Laura apparteniamo decisamente al tipo 1, perché davvero stiamo vivendo la Norvegia al 100%, e penso che questo sia il modo corretto di vivere questa esperienza, questo è il perché l’Erasmus è stato istituito. Il tipo 2 è ben rappresentato da Lorenzo, che abbiamo beccato l’altro giorno che cercava le sue scarpe nel giardino di Kringjsa perché gliele avevano buttate dalla finestra, ci ha detto che stava male perché si era ubriacato in maniera terribile la sera prima. Il tipo 3 è ovviamente Graziana, che di questo Erasmus non sta prendendo nulla.
Ma non è di questo che volevo parlarvi.
Appena io e Laura siamo arrivati al PUBEN ci siamo trovati di fronte nientepocodimenoche il mitico Tore Slaata, sì, proprio il prof, che tutto felice con una pinta di birra in mano ci fa: "Ben arrivati, prendete da bere e unitevi a noi!" E’ così che ci troviamo in mezzo a una allegra combriccola festante! Io e Laura eravamo sconvolti. Dopo aver chiacchierato un po’ con Dumisani Moyo, il prof dello Zimbawe, siamo andati a prendere qualcosa da mangiare. E’ stata una serata bellissima, abbiamo chiacchierato con Tore come fossimo amici e gli abbiamo detto che questo in Italia sarebbe inconcepibile, cioè cavolo, immaginate di andare a bere una birra con De Martin! Sarebbe favoloso! Poi abbiamo parlato di calcio con un norvegese che ne sapeva più di noi suoi giocatori italiani, abbiamo parlato della situazione politica norvegese, poi Karoline ci ha parlato un po’ di Bergen…Io ho preso un bicchiere di vino rosso che era buono, non preso dal cartone ma da una bottiglia!
Per concludere la serata un norvegese anzianotto ubriaco si è avvicinato e si è messo a chiacchierare con una ragazza del Minnesota, allora un altro norvegese del nostro gruppo ugualmente ubriaco lo ha cacciato dopo un lungo discorso che poi ci ha brillantemente tradotto in inglese, ma era meglio se lasciava perdere: le paroline che si sono scambiati non vorrei ripeterle!
Poi dopo questo norvegese ubriaco mi ha regalato una strana salsa rosa che io ho…dimenticato al PUBEN…
Stamattina sono andato in palestra all’università non prima di aver fatto una chiacchierata con Are che è rimasto sconvolto dal fatto che io mangio cioccolata (nel senso di muffin o biscotti) la mattina! A me sembra più anormale il paté di fegato che mangia lui!
Poi sono andato in centro per vedere per il biglietto aereo per la Danimarca e a fare un giro da Avalon, il mega negozio di fumetti e giochi!
Poi sono tornato a Kringjsa e sono andato or ora a lavare i panni, anzi ora devo andare a prenderli che saranno asciutti, se ci sono novità vi aggiorno dopo! Ciao!

Francesco Osloan Photo Collection #33


Al museo di arte contemporanea hanno già preparato le cornici per i miei capolavori!

martedì, ottobre 04, 2005

Francesco Osloan Network #16


La Fays Production
Presenta:
Francesco Osloan Network
Castaway in Oslo


58 giorno
4 ottobre 18.04


Cari amicottoli,
Oggi è il mio onomastico!!! Auguri!!! Cavolo, da piccolo aspettavo sempre con ansia questo giorno che era l’anteprima del mio compleanno, e poi è l’onomastico anche del mio nonno, quindi era sempre una festa speciale! Oggi invece è stata una giornata abbastanza normale, certo normale per essere in Norvegia! A parte le vostre e-mail e messaggi di auguri per cui vi ringrazio moltissimo non ci sono stati grandi fistiggiaminti, ma spero di recuperare quando torno a Roma, preparate i regali, se no niente sorpresine norvegesi! (scherzo, scherzo!)
Non mi ero davvero reso conto che era una settimana che non aggiornavo il diario! Argh! Per questo cercherò di fare un riassunto rapido di ciò che è successo per non tediarvi troppo e poi raccontarvi qualcuna delle riflessioni oslonesi.
Questa settimana è stata posta sotto lo scacco della preparazione dell’idea per la tesina di Media and Globalisation che si sta trasformando in un vero incubo. Dopo elucubrazioni elucubrate e lunghi giri nella indistricabile e infinitamente tenetacolare libreria di Blindern, peggio di quelle dei film con scaffali che si perdono nei buchi neri…sono arrivato alla conclusione che era meglio cambiare argomento, quindi ho scelto un caso più concreto, ovvero la blogosfera e i cyber dissidenti che è molto attuale e molto in tema con la mia bloggite attuale! Eppure, forse perché troppo concreto, pare non essere abbastanza piaciuto e devo scendere ancora più nel concreto ma io non ci sto capendo più nulla! Dov’è il buon copia incolla italiano?
Quindi non siamo usciti molto perché abbiamo sudato sette camice che si sono rivelate inutili visto che gli altri non avevano preparato assolutamente nulla per oggi…ma ci tornerò dopo.
Venerdì Laura, Fred e io siamo andati all’international coffee hour, solo che…non c’era! Chateau neuf era chiuso e ci è toccati andare in una caffetteria vicino Majorstua.
Ma appena tornati a Kringsja cosa ci attendeva? Ma il ritorno della mitica Graziana che, dispiaciuta di aver abbandonato il caldo italiano e gli affetti si è chiusa in una profonda tristezza che neanche il bel sole di questi giorni è riuscito ad illuminare…
Domenica c’era un sole favoloso e io sentivo il bisogno di uscire, così abbiamo deciso di andare al museo di arte contemporanea. Io e Laura dovevamo incontrare Fred vicino alla metro in centro, ma arrivati alla fermata a Laura è venuto un calo di zuccheri e mi ha fatto preoccupare. Lei, molto più avvezza a queste situazioni, tranquillamente si è sdraiata e ha detto "vai a prendermi qualcosa di dolce" e allora è cominciata l’odissea: Kiwi (il supermercato) era chiuso, allora sono corso da Graziana che non aveva niente, allora mi sono fiondato a casa e ho trovato due banane, ma quando sono tornato alla metro la moribonda stava benissimo…
Comunque il museo di arte contemporanea è stato interessante, pieno di cose stranissime! Ve ne mostrerò alcune!
Mentre andavamo a prendere la metro vicino la fortezza c’erano un sacco di gente. Siamo andati a vedere e stavano montando una mongolfiera! Abbiamo aspettato ed è stato bellissimo vedere questo telo azzurro che si gonfiava sempre di più come una creatura mostruosa fino a che hanno acceso il lanciafiamme e questo immenso pallone azzurro ha preso il volo diventando sempre più piccolo! Che bello! Voglio volare anch’io!
E’ stata davvero una bella sorpresa!
Poi sono andato a fare una passeggiata al lago con Fred e la sera…film! Il commisario Montalbano, Il ladro di merendine! Miiiiinchia che beeeeeello!
Lunedì niente di speciale, solo una passegiata al lago in cui la mitica Gra ha rivisto finalmente la Norvegia…
E poi la sera ovviamente scherma! E’ stata una bella lezione perché eravamo meno del solito e si stava più concentrati. E poi finalmente ho avuto la spada in mano! Beeeeello! Mi piace troppo! Io ho fatto coppia con un ragazzo cinese o coreano, non ho ben capito, ma ci siamo intesi bene e alla fine riuscivamo a fare delle belle stoccate e delle belle parate! Poi la sera dopo lezione siamo andati al pub PUBEN dove all’inizio mi sono sentito un po’ a disagio perché erano tutti norvegesi e io l’unico straniero, al che il maestro si è mosso a pietà e ha cominciato a parlare con me. Siamo andati dalle cose stupide tipo io cosa studiassi, passando per la scherma, per approdare ai piatti tipici del natale norvegese dove ho appreso cose sconcertanti! Tipo c’è un piatto che si cucina mettendo un pezzo di una specie di baccalà gigante in dell’acido corrosivo e lo si lascia là, poi si tira fuori si pulisce e si serve…dice che sembra una gelatina gialla…poi c’è una specie di ricetta con carne di pecora stufata su legnetti e condita in un modo che sul momento mi è parso orripilante ma che ora non ricordo...Certo sempre meglio di quello che mi ha raccontato sull’Islanda…se siete di stomaco leggero passate al prossimo paragrafo…mi ha detto che catturano uno squalo e visto che gli squali hanno il sistema urinario disposto lungo tutto il corpo (!!!) la carne di squalo appena preso sa di pipì. Allora lo sotterrano sotto sabbia e neve e lo lasciano là per settimane, se non mesi. Poi ogni tanto vanno a vedere come sta e se non è pronto ci fanno la pipì sopra e lo sotterrano di nuovo. Poi quando è pronto lo tirano fuori, non mi ricordo cosa gli fanno e lo mangiano. Il coso è diventato una gelatina simile al formaggio tofu da un gusto fortissimo!
Quando il maestro si è rotto di raccontare storie dell’horror mi sono messo a chiacchierare con delle ragazze che non so perché hanno cominciato a chiedermi di tradurre strane frasi in italiano perché a loro piace imparare strane frasi (!!!). La prima è stata "Io vivo in un cane verde". Poi è arrivata "Io ho un’anguria nei miei pantaloni" e per finire "Un cane verde vive in me".
Io ero sconvolto.
Al che mi giro verso il maestro e lui mi dice in italiano "Conoscete Drillo, il grande stratega del calcio norvegese?" Io ero ancora più sconcertato e lui mi ha raccontato che qualche anno fa è arrivato questo allenatore al Norvegia e si diceva che era così bravo che gli avrebbe fatto addirittura vincere il mondiale…e tutti in Norvegia pensavano che nel mondo si parlasse di lui, quando nessuno lo conosce, allora per prendere in giro questi fan sfegatati loro hanno tradotto quella frase in tutte le lingue e l’andavano proclamando come una rivelazione!
Comunque mi sono divertito, tanto che oggi a pranzo mentre mangiavo a mensa mi è arrivata una da dietro e mi ha fatto "Io vivo in un cane verde!" ARGH!
E Oggi…
Stamattina prima, lezione di Media in cui io pensavo si dovesse già dare una parvenza di tesina, perciò ho illustrato la mia tesina in Power Point davanti a tutti, ma pare che ci abbia messo troppo tempo e che non andasse bene, quindi al momento attuale non so che devo fare!
Poi prima lezione di EU and nation states: policy formulation and implementation…..cioè diritto comunitario! Il prof di nome si chiama Morten…e lo sembra…ma è simpatico, anche se questa lezione è stata davvero noiosa! La cosa bella è che però siamo tutti insieme! Io, Laura, Graziana, Fred, Stefania, Lorenzo, Juliana…bello!
Poi abbiamo comprato i compendi e siamo andati in biblioteca e poi finalmente back in Kringsja dove mi sono riposato un po’!
Ora quello che volevo dirvi è che i norvegesi sono sempre più scioccanti, hanno cose tecnologiche incredibili, sono di una pulizia inimmaginabile, di una educazione…io e Laura li ammiriamo sempre di più. Hanno finanche il raccoglitore di bottiglie e lattine che se le metti dentro ti da i soldi indietro…
Poi sono di una ingenuità quasi commovente, per loro è impossibile che ci siano free riders, mi sono dimenticato di dirvelo, ma a Drobak c’era l’acquario con la biglietteria automatica, cioè nel senso che uno poteva entrare benissimo senza pagare…
Ma quando sei qui non riesci a fare l’italiano, perché ti dispiace per loro, perché quando si fermano per farti attraversare tu vorresti solo abbracciarli!
La Norvegia non è un posto dove si vivrebbe per sempre, perché ad un certo punto diventa troppo tranquillo, troppo freddo, ci vuole un po’ dello spirito caciarone italiano, ma stare qui questi mesi è un’esperienza favolosa, talmente rilassante, passeggiare lungo il lago con le nuvole e il silenzio…passegiando per Oslo ci si sente sicuri: le guerre, il terrorismo sembrano cose così lontane e intangibili…
Mi dispiace moltissimo perché pare che Graziana non condivida il nostro entusiasmo, non so perché non le piaccia proprio stare qui, non esce mai, non è mai venuta ad una festa…ho cercato di spronarla in tutti i modi, sono sceso anche sul pesante con i rimproveri, ma niente, peggio di un cionco. Non può prendere il bello di questa esperienza se sta solo a pensare a quanto le manca Roma, a quanto le mancano i suoi amici, la sua famiglia, le lezioni giù…cavolo, in fondo sono solo altri tre mesi! Oslo ha tante cose meravigliose per chi le sa cercare! Per esempio domenica aver visto quella mongolfiera decollare per me è stato magnifico! Vabbé, che vogliamo fa, si vedrà!
Comunque è sconcertante come faccia buio sempre prima, ora verso le sei e mezza le sette l’oscurità già piomba su di noi…mamma mia…
Quando tornerò a Roma sarò davvero traumatizzato dal casino, dalla scostumatezza, dalla sporcizia e dall’ombra di paura che pare aleggiare sulla capitale, soprattutto dopo l’esercitazione dell’altro giorno…
Certo troverò tante cose che amo e che mi mancano moltissimo, a cominciare dai miei amici, dalle cose buone da mangiare, la mia casetta…però un pezzo di Norvegia rimarrà con me per sempre (letteralmente: ho preso una roccia del fiordo…)…
Norway I love you!

Gli animali di Oslo #2






Ecco i nuovi animali! Il leone vicino il museo delle Mini Bottiglie (ma questa è un'altra storia). L'elefantino di Aker bygge. L'orsetto vicino a Majorstua. L'elefante del Folk Museum.

Oslo T-Bane!


Questa è la mappa della metropolitana di Oslo! Io vivo a Kringsja sulla linea 3 direzione Sognsvann. Il lago è a Sognsvann. L'univerisità a Blindern. Lo ski jump a Holmenkollen. Gli altri divertitevi a trovarli voi!

sabato, ottobre 01, 2005

Francesco Osloan Photo Collection #32


Una strana coppia all'ormai famigerato ristorante Louise di Aaaaaaker Bygge!